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venerdì 2 dicembre 2011

Sbarca in Europa la “sana laicità” voluta dal Papa.

il cardinale Bertone. nella riunione delle Conferenze Episcopali Europee ha dettato le linee della “sana laicità” con la quale la Chiesa cattolica, dopo aver messo sotto il suo controllo l'Italia, intende soggiogare il resto d'Europa.

Facendo finta di accettare l'essenza della laicità, l'ha ipocritamente arricchita dell'aggettivo "sana" per far intendere che essa va riveduta e corretta dalla Chiesa per imporre a tutti, volenti e nolenti, esclusivamente i valori e i privilegi delle gerarchie cattoliche.

Al primo posto il riconoscimento della funzione pubblica della religione (solo cattolica, naturalmente), vale a dire finanziamenti a pioggia degli Stati europei per consentire alle varie CEI di gestire scuole e servizi e l'indottrinamento religioso.

Poi la negazione assoluta della parità di diritti per le persone omosessuali e per le coppie conviventi e la massima limitazione alle donne sulla gestione della maternità, cioè divieto di aborto e di ogni metodo contraccettivo che potrebbe a sua volta ridurre sensibilmente gli aborti. Infine la negazione assoluta per tutti nel decidere sul proprio corpo, sulla propria salute e sulla propria vita, come sta avvenendo in Italia.

Tutto questo in nome della sana laicità. Mentre invece il laicismo, che vuole solo consentire a tutti i cittadini di vivere liberamente la propria concezione del mondo nel rispetto delle leggi e delle libertà altrui, è stato definito da sua eminenza un sopruso intollerante.

Forse sua eminenza non conosce bene il significato dell'aggettivo “intollerante”, o forse dimentica che l'intolleranza appartiene esclusivamente alle religioni depositarie, come la sua, di una verità assoluta da imporre a tutti.

Infine sua eminenza ha esaltato la difesa della vita dal concepimento alla morte “naturale”, additandola come un dono divino che va goduto fino alla fine, anzi prolungato in tutti i modi, in modo “naturale” si intende,cioè col supporto di canule, ventilatori, siringhe, tubi e sonde infilati dappertutto, nelle più atroci sofferenze e nel totale degrado fisico e psichico. Insomma sua eminenza ha ricordato a tutti i diktat dei Torquemada vaticani.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)