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venerdì 9 dicembre 2011

La superiorità intellettuale, morale e civile del laicismo. (La mala religione) 249

A questo punto si potrebbe chiedere alla Chiesa: e il libero arbitrio? È coercitivo anche quello?

Il laico, inoltre, favorirebbe uno stile di vita improntato ad un sano edonismo, mentre le religioni, inventando l'aldilà chimerico, ci fanno disprezzare l'aldiquà reale e ci presentano il mondo come una valle di lacrime e la vita come una perenne mortificazione.

È la loro suprema impostura. Il laico rifiuta sia la demonizzazione del mondo e delle gioe terrene, sia le chimere che la religione offre a piene mani per illuderlo di essere immortale e di poter sopravvivere all’ecatombe planetaria.

Egli è consapevole che solo di questo mondo abbiamo certezza, e che quindi la vita è una sola e dobbiamo viverla nel migliore dei modi possibili e aiutare i mostri simili al raggiungimento del medesimo scopo.

Applicando questi principi laici, che possiamo considerare propri di una grammatica morale universale, l'umanità senza bisogno di rivelazioni, di templi, di libri sacri, di rutilanti liturgie e di papi infallibili, vivrebbe finalmente nella razionalità, nell'armonia e nella fratellanza universale.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)