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lunedì 8 febbraio 2010

Il papa ci impone di morire nel più disumano e ignominioso degrado fisico.

Ad un anno dalla morte di Eluana Englaro, Ratzinger all'angelus di ieri ha ribadito il suo ordine categorico di imporre,come legge di Stato, a tutti i cittadini del nostro Paese, la Tortura Obbligatoria di Fine Vita.

"Nessuno è padrone della propria vita" ha farneticato il sedicente vicario di Cristo. Quindi nessuno di noi ha diritto di decidere sulla propria salute e sul proprio corpo nemmeno quando, oltre a non avere alcuna speranza di guarigione, si trova sottoposto ad atroci e insopportabili dolori e magari è intubato e torturato da sonde e tubicini infilati dappertutto. Si deve morire nella sofferenza e nel più ignominioso e disumano degrado fisico perché dio lo vuole.

Quale dio? Quello crudele e sanguinario che al suo popolo eletto, durante la conquista della Terra Promessa, ordinava di uccidere, senza pietà, tutto quel che respirava, cioè tutti gli uomini, le donne, i vecchi e i bambini e perfino gli animali che si opponevano all'invasione. Chiaro? Chiarissimo.

E quelli, e sono milioni, che sono fermamente convinti che questo dio non è altro che una bubbola per gli allocchi? Anche loro, in base alla laicità positiva, che piace tanto a papa Ratzinger e che consiste nell'imporre coercitivamente anche ai non credenti la morale cattolica, devono sottostare al volere di questa obbrobriosa divinità.

E l'articolo 32 della Costituzione italiana che recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”?

Nefandezza per il papa e carta straccia per la maggioranza dei nostri politici, quasi sempre miscredenti ma ipocritamente proni al Vaticano per garantirsi il voto cattolico e quindi disposti a negare agli italiani i diritti civili e l'autodeterminazione sanciti dalla Costituzione.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)