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venerdì 5 febbraio 2010

La Sacra Sindone fai-da-te

La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone, è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo del capoluogo piemontese, sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni di torture, maltrattamenti e di crocifissione. Per la maggior parte dei cattolici e per la Chiesa si tratta dell'autentico lenzuolo funebre di Gesù e risalirebbe alla Palestina del I secolo. Per molti studiosi, invece, è una colossale bufala costruita nel XIV secolo da un abile falsario.

Già il vescovo di Troyes, Henri de Poitiers, a metà del Trecento, aveva equiparato questa Sindone alla stregua di uno dei trenta sudari che millantavano essere il telo di lino in cui fu avvolto il corpo di Cristo. Da allora i dubbi sulla sua autenticità sono diventati sempre più forti e, finalmente, nel 1988 una perizia eseguita col metodo del carbonio 14, effettuata in tre laboratori tra loro indipendenti: quello dell’Università di Oxford, quello dell’Università dell’Arizona e quello dell’Istituto Federale della Tecnologia di Zurigo ha dimostrato che questa preziosa reliquia è un artefatto di buona fattura, risalente ad otto secoli fa, all'epoca cioè della sua prima apparizione, ma che non ha niente a che vedere col sudario di Cristo.

Ora, a togliere definitivamente ogni dubbio sulla falsità del sacro lenzuolo ci ha pensato un chimico dell’Università di Pavia, il professor Luigi Garlaschelli, il quale, su incarico dell'Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti), ha costruito una Sindone nuova di zecca, a grandezza naturale, del tutto simile a quella custodita a Torino, dimostrando come è possibile produrne una anche con le tecnologie che erano disponibili a un bravo falsario del 1300.

Una Sacra Sindone fai-da-te, quindi, che sarà presentata al pubblico in un ciclo di conferenze in modo che possa essere osservata e studiata da tutti, fedeli e razionalisti di granito. Ma non illudiamoci! Il popolo bue non si costernerà per così poco e nel 2010, quando la Sindone sarà esposta al Duomo di Torino, accorrerà a frotte ad adorarla versando copiose offerte.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)