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venerdì 26 febbraio 2010

Razzismo religioso in Italia.

Oltre il razzismo etnico in Italia comincia a diffondersi anche il razzismo religioso. In barba alla nostra Costituzione laica, il Consiglio Comunale di Goito, nel mantovano, a maggioranza di destra, ha decretato che all'asilo comunale (cioè pubblico, non parrocchiale) si accettano solo bambini di famiglie cristiane.

L'opposizione ha tentato di impedire, senza esito, una simile discriminazione antidemocratica e anticostituzionale che mette i cristiani al di sopra di tutti glia altri cittadini ed ha presentato un esposto all'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani).

Ma la giunta di centrodestra - capeggiata dal sindaco Anita Marchetti, area Udc, appoggiata dal Pdl e dalla Lega Nord - ignorando ogni protesta ha ribadito la validità dell'articolo 1 del regolamento da essa imposto che pone come condizione per iscrivere il figlio all'asilo l'accettazione di una sorta di preambolo religioso che garantisca la provenienza da una famiglia di ispirazione cattolica o cristiana, escludendo di fatto le famiglie di diverso orientamento religioso.

Il che significa escludere sicuramente non solo tutti gli immigrati, per lo più di religione islamica o indù, ma anche gli italianissimi figli di non credenti o di non praticanti, nonostante i loro genitori paghino le tasse come tutti gli altri e godano appieno della cittadinanza italiana . Perché, che significa una famiglia di "ispirazione cristiana"? I divorziati, i separati, i conviventi e i non credenti, che oggi costituiscono la maggioranza della società italiana, che specie di famiglia costituiscono?

Siccome per la Chiesa tutti costoro sono esclusi dai sacramenti, secondo il sindaco di Goito non costituirebbero una famiglia di ispirazione cristiana e i loro figli dovrebbero essere buttati sulla strada. Ma scherziamo? L'asilo comunale, come la scuola statale, non è una istituzione religiosa ma pubblica e quindi laica e aperta a tutti indistintamente.

Questa discriminazione inoltre viola il principio fondamentale che proclama tutti i cittadini uguali di fronte alla legge e preclude ai bambini un momento di incontro fondamentale e di condivisione di culture e credo differenti.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)