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venerdì 12 febbraio 2010

Niente comunione ai gay conclamati

I vescovi italiani rifiutano la comunione agli omosessuali "che proclamano la loro condizione e la praticano". È l'ulteriore irrigidimento della Chiesa contro l'omosessualità considerata un peccato gravissimo e uno scandalo fra i più perniciosi.

Il 25 gennaio il vescovo emerito di Grosseto, monsignor Giacomo Babini, ha dichiarato senza eufemismi: ”Io non darei mai la comunione ad uno come Vendola”. Nichi Vendola è l'attuale governatore della Puglia. E ha aggiunto riferendosi a Cacciari :”Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo”.Anche per monsignor Simone Scatizzi, vescovo emerito di Pistoia: "Il principio generale é che la conclamata e ostentata omosessualità é un peccato che esclude la comunione".

Il vescovo emerito di Lucera-Troia, monsignor Francesco Zerrillo, il 2 febbraio scorso è andato oltre, arrivando a criticare persino le leggi contro l'omofobia e a giustificare la discriminazione contro i gay. Secondo lui il matrimonio tra gay non essendo in grado di ottemperare alla riproduzione che è l'unico scopo che giustifica l'atto sessuale, non solo è contro dio ma anche contro natura. Quindi niente cialde consacrate ai gay conclamati.

Queste prese di posizione dei vescovi stanno suscitando reazioni e sdegno da parte della comunità gay in quanto seminano odio, incitano le masse ignoranti alla violenza e contribuisce a rendere l'Italia un paese oscurantista e omofobo.

È singolare che un'istituzione come la Chiesa, che nel corso della sua storia è stata pesantemente segnata dall'omofilia praticata anche da molti papi e che attualmente è investita da sempre più frequenti scandali di pedofilia, ferisca così duramente e senza carità cristiana la dignità delle persone omosessuali, non tenendo alcun conto delle molte mele marce che annovera tra i suoi ministri.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)