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martedì 9 febbraio 2010

Orrore in Germania. Sacerdoti, insegnanti e organisti accusati di stupri sugli studenti cattolici.

Dopo i grossi scandali scoppiati nel passato negli Stati Uniti e recentemente in Irlanda, che hanno messo in luce i frequenti abusi sessuali su migliaia di studenti da parte di molti ecclesiastici, ora un altro scandalo, di grandi proporzioni, sta riempiendo di orrore la Germania.

Per anni, forse per decenni, alcune delle più prestigiose scuole superiori private cattoliche della Germania sono state teatro di frequenti abusi sessuali, come stupri e sedute di masturbazione, da parte di preti, insegnanti e organisti pedofili e omofili, a danno di molti studenti loro affidati per l'educazione.

Dopo un lungo silenzio, determinato da pudore, dolore, vergogna, e dalla pressioni dei loro carnefici, in questi giorni finalmente il muro d'omertà è caduto e le vittime hanno denunciato tutto l'orrore di questi abusi. Lo scandalo è scoppiato dapprima al Canisius, prestigioso ginnasio cattolico di Berlino Ovest, diretto dai gesuiti, poi nei licei cattolici di Amburgo, Hannover, Goettingen e Hildesheim. Nell'istituto superiore Aloisiuskolleg di Bad Godesberg, che garantiva un'istruzione di qualità e speranze di accesso alle migliori università, si sarebbero verificati gli abusi sessuali più gravi.

I principali giornali tedeschi come il Berliner Morgenpost (conservatore), Der Tagesspiegel (liberal), Die Wel (conservatore) e il settimanale Der Spiegel, stanno dando ampio risalto allo scandalo. La Conferenza episcopale tedesca era a conoscenza del fatto? Pare di sì perché la diocesi di Magdeburgo, secondo Die Welt, prima che scoppiasse lo scandalo, aveva segretamente indennizzato con 25mila euro il giovane Norbert Denef, seviziato da un sacerdote, allo scopo di comperarne il silenzio e quindi non denunciare lo stupratore ma limitarsi soltanto a trasferirlo in un'altra scuola, senza punirlo.

È questa una prassi molte volte seguita dalla Chiesa: trasferire i suoi ministri pedofili in altre sedi, senza punirli, e, in caso di pericolo di arresto, imboscarli in qualche convento, evitando in tutti i modi e sempre di sottoporli alla giustizia.

D'altra parte ad impartire questa norma era stato, da cardinale, l'attuale papa Ratzinger con una ben precisa circolare “De Delictis Gravioribus”, inviata ai vescovi di tutto il mondo il 18 maggio 2001, in cui ordinava di nascondere all'opinione pubblica, e quindi alla giustizia, questi orribili abusi,

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)