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giovedì 17 giugno 2010

Ancora una volta la Spagna ci dà una lezione di vera laicità.

L'Italia, in base alla sua Costituzione, è uno Stato laico, quindi non dovrebbe in nessun luogo e in nessuna occasione assumere i segni e le liturgie proprie di una fede religiosa, ache se dominante nel Paese.

Invece avviene tutto l'opposto. In ogni ricorrenza pubblica, in tutte le cerimonie civili celebrate dallo Stato, la Chiesa la fa da padrona e surclassa le autorità politiche, vere rapperesentanti del Paese. L'abbiamo visto, tanto per fare un esempio, anche pochi giorni fa ai funerali delle due vittime del terrorismo afgano.

All'arrivo a Ciampino delle bare, ad attenderle c'era il Presidente della Repubblica, ma a muoversi per primo è stato un Vescovo, subito accorso a benedirle. I solenni funerali che sono seguiti nella basilica di Santa Maria degli Angeli, hanno ancor più palesemente evidenziato che lo Stato abdicava ai suoi compiti lasciando piena libertà d'azione alla religione cattolica, ancora e sempre “di Stato”, annullando ogni significativa presenza e intervento dello Stato laico.

Ancora una volta, come sempre in Italia, protettorato vaticano, lo Stato si è presentato in ginocchio davanti all’Autorità religiosa anche se si trattava di onorare i suoi soldati morti per la Patria e non per il Papa.

Nella cattolicissima Spagna, fino a poco tempo fa, era invalso lo stesso andazzo. Oggi non più. Il governo Zapatero, rispettoso della laicità dello Stato, ha stabilito che non saranno più celebrate messe ed altre liturgie religiose in occasione di manifestazioni ufficiali che riguardino lo Stato spagnolo.

Nuovo straordinario esempio di laicità, che stabilisce che il fatto religioso, pur garantito e tutelato come espressione individuale o collettiva delle varie comunità, deve essere rigidamente separato dalle cerimonie ufficiali dello Stato che non è una istituzione religiosa ma solo civile.

Purtroppo, nel nostro Paese, la mistura tra sacro e profano, si fa sempre più marcata. Tempo fa il Papa è andato a Genova sull’elicottero dell’aeronautica militare.

Non risulta a nessuno che il papa rivesta una qualche carica nel nostro esercito. Per quale motivo allora l’aeronautica militare deve destinare gratis un elicottero al suo trasporto? Almeno pagasse il disturbo, visto che sguazza nell'oro. Invece no. E anche quando il Papa va all’estero, il volo è sempre offerto dall’Alitalia, che usa un intero aereo per lui e i giornalisti al seguito. A spese nostre, s'intende, come sempre.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)