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sabato 12 giugno 2010

Avviso ai laici: non date l'8 per 1000 allo Stato ma alla Chiesa Valdese.

È tempo della dichiarazione dei redditi. La Chiesa non perde tempo e spendendo circa nove milioni in pubblicità per accaparrarsi l'intero malloppo dell'8 per 1000. trasmette sui nostri teleschermi scenette molto patetiche di bisognosi da essa soccorsi. È una pubblicità falsa e ingannevole.

Dell'oltre un miliardo che con questa ignobile tassa percepisce dallo Stato italiano, la Chiesa ne spende in beneficenza appena duecento milioni, il resto lo usa per se stessa. Dovete sapere che il Vaticano possiede un quinto del patrimonio immobiliare italiano e che una casa su quattro a Roma è sua? Ma che ciononostante il nostro Stato, violando totalmente il principio di laicità stabilito dalla nostra Costituzione, destina alla Cei – Conferenza Episcopale Italiana – quasi l'intero 8 per 1000 delle sua entrate tributarie mentre nel resto d'Europa le varie Chiese, compresa la cattolica, vengono mantenute esclusivamente dai contributi volontari dei fedeli, senza oneri da parte dello Stato, cioè senza spremere i contribuenti.

L’otto per mille, dato alla Chiesa che sguazza nell'oro, è una vergogna italiana e andrebbe quindi abrogato, se fossimo coerenti col dettato costituzionale, come, del resto, andrebbe abrogato il Concordato che è un sacrilego insulto alla memoria dei patrioti che hanno fatto l’Italia, cominciando da Garibaldi, Mazzini e Cavour, nemici irriducibili dello Stato della Chiesa.

Oggi, per nostra mala sorte, non c’è nessuna forza politica disposta a prendere neppure lontanamente in considerazione l’abrogazione dell’otto per mille e ancor meno del Concordato. Al cittadino laico sembra non resti nulla da fare se non rodersi il fegato in isolata e impotente indignazione.

E invece no, qualcosa si può fare, e anche di notevole e materialissima efficacia, contro questa prepotenza clericale. Consapevoli che firmare per lo Stato anziché per la Cei è come cadere dalla padella nella brace, visto che questo, sottobanco, assegna anche la sua quota alla Chiesa, non ci resta che firmare compatti per la Chiesa Valdese, dalle nobilissime origini eretiche, aperta ai diritti civili e impegnata a utilizzare la sua quota di otto per mille esclusivamente per opere di beneficenza o promozione culturale, puntualmente documentate, e di non spendere neppure un euro per i propri pastori d’anime o per le strutture materiali delle proprie chiese.

Con ciò facciamo la scelta più radicalmente laica che si possa fare in questo momento. Un piccolo contributo, ma importante. Se poi sul Web scatenassimo una campagna "dal basso" per invitare tutti i democratici a firmare per i valdesi, sarebbe per gli italiani un bel segnale di alta civiltà e di riscatto morale.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)