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mercoledì 30 giugno 2010

Mentre l'Europa avanza verso la civiltà, l'Italia marcia verso la barbarie.

L’eutanasia, in Germania, è diventata legale. La Corte suprema tedesca, ha dichiarato solennemente che nessun medico può violare la volontà del paziente e che l'interruzione di cure che mantengono in vita un malato contro la sua volontà non è punibile.

La sentenza della Corte è stata emessa in relazione al caso di una donna, Erika Kuellmer, di 71 anni, che aveva dichiarato di non volere essere tenuta in vita se fosse finita in coma. Dopo cinque anni in questa condizione, la figlia ha deciso di staccare i fili, recidendoli con una forbice, interrompendo così il funzionamento del macchinario che la teneva in vita.

Secondo la Corte la donna è morta per “cause naturali” in quanto lo spegnimento della macchina ha interrotto una vita puramente vegetativa. "Staccare un ventilatore e tagliare un tubo dell' alimentazione rientra nella categoria delle forme accettabili per interrompere il trattamento", se c'é il consenso del paziente, ha detto il giudice della Corte, Ruth Rissing van Saan.

Il ministro della Giustizia tedesco, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ha accolto con favore la sentenza della Corte, definendola un passo importante nel rispetto delle libertà individuali.

La Chiesa evangelica e le altre Chiese protestanti approvano la sentenza, la Chiesa cattolica no. Per essa la sofferenza fisica, nel massimo degrado e protratta nel più lungo tempo passibile, con strumenti di tortura, canule, ventilatori, siringhe e altri mostruosi aggeggi è un obbligo impartito dal nostro dio buono e misericordioso.

Gli eredi morali del torturatore Torquemada non demordono e l'Italia è in balia di questi criminali che, spacciandosi per ministri del sanguinario dio cristiano-biblico, vogliono imporci il sondino coatto a tutti i costi. La vogliono Ruini e Bagnasco, Bertone e Sepe.

E i nostri politici, tradendo la Costituzione, sulla quale hanno giurato, li assecondano. Domanda inevitabile: l’Italia è ancora in Europa o appartiene ad un altro pianeta? È una democrazia o una “teocrazia debole” come afferma Jaquin Navarro Valls?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)