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venerdì 17 dicembre 2010

La superiorità intellettuale, morale e civile del laicismo (“L'invenzione del cristianesimo”) 249

“O si pensa o si crede” diceva Arthur Schopenhauer. Basandosi su questa massima, Richard Lynn, professore di psicologia dell’Università di Ulster, in un recente articolo pubblicato sulla rivista "Intelligence" (2008) afferma che non credere in dio e nei dogmi religiosi, rende più intelligenti, e che l'ateismo, proprio delle persone dotate di un alto quoziente intellettivo, è il prodotto dell’evoluzione e dello sviluppo inarrestabile della scienza.

L'indubbio declino dell’osservanza dei precetti religiosi nell’ultimo secolo è una innegabile dimostrazione dell'aumento dell’intelligenza media generale e del risveglio della mente dal sonno oscurantista della religione.

Questa superiorità intellettuale, oltre che morale, dell'ateismo, è dimostrata dal fatto, che l'ateo è indubbiamente più razionale del credente.

Se dobbiamo ammettere che la religione, come confessa Tommaso d'Aquino, è un'assurdità cui dobbiamo credere ciecamente, senza poterla sottoporre ad una indagine critica, e che, per di più, è sconfessata ogni giorno dalla scienza, come possiamo ritenere intelligente una persona, magari con tanto di laurea in tasca, che l'accetta? Significa che, come minimo, non si è mai posto il problema della sua veridicità. E già questo depone a svantaggio della sua intelligenza.

1 commento:

  1. " Il laico invece, in uno Stato come l' Italia, pseudo-laico, perché la Costituzione è sistematicamente disattesa dalla casta politica totalmente prona al Vaticano, è del tutto oppresso." Uno stato laico non è uno stato ateo, occhio inoltre ad usare a sproposito la parola oppressione, che significa mancanza di libertà. Inoltre, sono gravi le stupidate sull'intelligenza. E spesso nella storia pensieri come questoa hanno portato si ha repressioni e oppressioni anti libnerali. Ricordo inoltre che l'apostasia e l'ateismo sono condizioni accettante nel cristianesimo, che ti permettono nella tua piena libertà di credere o non credere in ciò che vuoi, credo di conseguenza che un ateo, dovrebbe in qualche vedere in modo positivo la cristianità che gli permette liberamente di dissentire dalla religione. Strano che esseri "più intelligenti" (da quanto emerge da questo articolo) non arrivino a una conclusione tanto banale se guardiamo alla storia occidentale e all'attuale mondo islamico. Inoltre credo, che una maggiore tutela del cristianesimo tanto in italia quanto in europa eviterebbe la progressiva e ormai inevitabile islamizzazione del continente. A quel punto si che sareste oppressi e per evitare la messa alla domenica, saremo tutti costretti alla mosche il venerdì. Rispondimi a questo indirizzo heartbreaka@libero.it, spero in tono costruttivo.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)