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mercoledì 15 dicembre 2010

L'appecoramento dei nostri politici alle imposizioni della Chiesa. (“L'invenzione del cristianesimo”) 247

In Italia, il Vaticano, col ricatto di negar il voto dei cattolici ai politici che non lo appoggiano, impedisce di fatto ogni legislazione che garantisca i più elementari diritti civili, come il riconoscimento delle coppie di fatto, la libera contraccezione, l'eutanasia passiva, la fecondazione assistita, e impone allo Stato l'obbligo anticostituzionale di sovvenzionare le scuole private cattoliche, di farsi carico dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche (per inculcare credenze settarie nei giovani), di usufruire, infine, di privilegi fiscali e di esenzioni legali.

Insomma, uno Stato nello Stato, in totale e assoluta violazione della Costituzione Italiana. Non possiamo certo aspettarci che una classe politica, così asservita al potere religioso, e per di più la più pagata e la più corrotta del mondo occidentale, si preoccupi che la scuola pubblica impartisca un insegnamento rigorosamente razionale e che butti alle ortiche il ciarpame di gran parte del sapere tradizionale.

Un esempio, magari piccolo, che però dice tutto sull'appecoramento dei nostri politici alle imposizioni della Chiesa, riguarda l'ora di religione nella scuola pubblica. Questo insegnamento (abolito in Francia, a Berlino ed in altri Paesi europei) è teoricamente facoltativo in Italia, ma praticamente obbligatorio. Perché?

Perché il Consiglio di Stato ha concesso, d'autorità e con validità retroattiva, il beneficio dei crediti agli studenti che hanno frequentato (e frequenteranno) l'ora di religione cattolica.

Così tutti gli studenti italiani saranno spinti a frequentarla, controvoglia. Ciò è un autentico tradimento della Costituzione che riconosce pari dignità a tutte le concezioni filosofiche, religiose e non, cui si ispirano i cittadini, e ripristina di fatto l'assurdo concetto della religione cattolica, come "unica religione dello Stato", cancellato dal Concordato del 1984 con il totale accordo della Chiesa stessa.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)