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mercoledì 22 dicembre 2010

Le origini pagane del Natale.

L'imperatore Costantino, nel Concilio di Nicea del 325, fece inserire nel cristianesimo molti riti pagani, cari alla tradizione popolare, conservando di essi la datazione e modificandone invece l'etichetta esteriore.

Così, ad esempio, Cristo fu fatto nascere il 25 dicembre, giorno in cui si festeggiava la nascita del dio Sole Mitra, ma anche di Osiride, Adone e Dioniso. Era per i pagani il "Dies Natalis Solis Invicti", una festività molto diffusa e popolare che celebrava l'allungamento delle giornate dopo il solstizio d'inverno e che simboleggiava la rinascita della vita.

Questo imperatore impose inoltre che i cristiani spostassero il riposo settimanale del sabato (sempre mantenuto dalla Chiesa di Gerusalemme) nel giorno che i pagani dedicavano al dio Sole, denominato domenica.

Purtroppo la maggioranza dei cristiani, mantenuti dalla Chiesa non solo passivi intellettualmente ma anche molto ignoranti in campo storico-religioso, ritengono che il 25 dicembre sia la vera data di nascita del loro dio Gesù.

Nella realtà questa figura mitologica, se realmente esistita, dovrebbe essere nata, vangeli e libri di storia alla mano, durante il censimento romano del 7 d.C. ordinato dal governatore della Siria Publio Sulpicio Quirinio, nel periodo della pasqua ebraica (tra il 15 e il 22 di nissan, secondo il calendario ebraico; nel periodo tra marzo e aprile secondo il calendario gregoriano).

L'evangelista Luca ci racconta nel suo Vangelo che Gesù dovette nascere a Betlemme per il al fatto che il censimento di Quirinio obbligava tutti gli ebrei a farsi registrare nel luogo di nascita. Una cosa totalmente inverosimile.

Il censimento, per i romani, aveva uno scopo fiscale, serviva cioè a stabilire il censo di ciascuna famiglia per farle pagare i tributi adeguati. Come prescriveva la legge romana, l’istituzione di una nuova provincia (come quella di Giuda istituita nel 6 d.C. in seguito alla deposizione di Archelao, figlio di Erode), comportava il censimento della popolazione ai fini fiscali.

Questo censimento doveva essere fatto nel luogo di residenza dove il censito possedeva il patrimonio o svolgeva la sua attività e dove, soprattutto, i gabellieri (i pubblicani) potevano controllare la veridicità delle dichiarazioni.

Che senso aveva censirsi a decine di chilometri di distanza dall'abituale residenza dove non si possedeva nulla e nessuno ti conosceva? Quindi il censimento per Luca è un pretesto irrazionale per far nascere Gesù a Betlemme, in ottemperanza alle profezie messianiche. In realtà oggi gli storici sono concordi nel considerare la città di Gamala, nel Golan, come il vero luogo di nascita di Gesù.

Perché allora gli evangelisti, o quelli che hanno manipolato i Vangeli, hanno inventato la città di Betlemme? In ottemperanza alla profezie messianiche, in primo luogo.

Ma anche, e soprattutto, per eliminare col meccanismo di censura ogni riferimento di tipo messianico-escatologico a Gesù, coinvolto nella lotta rivoluzionaria antiromana, Gamala era molto legata al messianismo javista. Infatti in quella città aveva avuto origine il movimento zelota per opera di due falsi Messia: Ezechia e suo figlio Giuda il Galileo. Il primo giustiziato da Erode e il secondo, nel 7 d.C., dai romani, al comando di Quintilio Varo, assieme ai suoi duemila seguaci.

Benché la setta fosse originaria di Gamala nel Golan, i suoi seguaci venivano definiti "Galilei", in quanto il loro teatro di operazioni era stato soprattutto la Galilea. Giuseppe Flavio nelle sue opere chiama i seguaci di Giuda, anche “sicarii”, perché uccidevano furtivamente con un pugnale nascosto (sica), e "zeloti“ (briganti) in quanto perturbatori dell’ordine.

In pratica, quello zelota era un movimento clandestino di resistenza anti-romana e anti-collaborazionista. Quindi Gamala, patria di Giuda il Galileo, era la città più malfamata della Palestina, sinonimo di ribellione e brigantaggio, al punto che ai tempi di Gesù, “Galileo” significava ribelle, sovversivo (oggi diremmo: terrorista).

Che Gamala fosse il quartier generale dei messianisti più irriducibili lo deduciamo anche dalla storia. Durante la prima guerra giudaica oppose a Vespasiano una resistenza disperata al punto da essere paragonata a Masada, distrutta nel 73. Fu infatti espugnata dal futuro imperatore dopo un lungo e duro assedio e i suoi difensori, piuttosto di arrendersi, si suicidarono in massa, proprio come quelli di Masada.

Concludendo, il 25 dicembre non è affatto il giorno della nascita di Gesù e Betlemme non è il suo luogo di nascita come concordano anche molti studiosi cristiani.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)