Visualizzazioni totali

giovedì 7 aprile 2011

I neurolettici possono alleviare i sintomi di una possessione resistente agli esorcismi?

Sì. Eccome! Una possessione spiritica resistente agli esorcismi è stata curata col clopenthixolo.

Non è un pesce d'aprile ma un vero articolo scientifico. Il caso riguarda un ragazzo ventiduenne hindu, che vive in Gran Bretagna da quando aveva sei anni, più volte sorpreso dalla polizia per piccole infrazioni (taccheggio, piccoli furti, assenze da scuola) e infine anche arrestato per un breve periodo.

Il ragazzo è di buona famiglia, che gli garantisce una certa agiatezza finanziaria, e dunque non ha bisogno di rubare e giustifica le sue malefatte affermando di essere posseduto dallo spirito di una vecchia, che lo costringe ad assistere impotente mentre il suo corpo posseduto commette atti che non condivide.

Lo spirito della vecchia si manifesta come una nebbia che si avvicina al ragazzo e che entra dalle narici e dalla bocca, prendendo possesso del suo corpo e della sua voce. Le possessioni durano anche diversi giorni consecutivi, durante i quali il ragazzo è cosciente e vigile, sebbene i suoi sensi siano un po' annebbiati e non abbia il controllo dei propri movimenti.

Le conferme della sua possessione sono molteplici. Il cappellano della prigione ha affermato di aver visto una nube discendere sul paziente e su di essa un volto molto simile alla descrizione della vecchia data dal paziente e il racconto è stato confermato dagli impauriti compagni di cella del ragazzo.

Sia il cappellano della prigione, che i compagni di cella hanno affermato che si trattava di una possessione. Il ragazzo è stato quindi sottoposto a esorcismi operati da esorcisti di tre fedi differenti, senza risultati.

Finalmente ricoverato in ospedale i sanitari hanno subito diagnosticato uno stato dissociativo o una schizofrenia paranoide e trattato il paziente con medicinali anti-psicotici. Ben presto le possessioni sono terminate in modo definitivo.

A questo punto sorge una domanda ovvia: se una possessione, riconosciuta come tale dagli "esperti" religiosi e avvalorata da testimoni, è stata curata con successo attraverso la somministrazione di anti-psicotici, perché non si considerano come patologie tutte le possessioni simili?

Anziché dare per scontata la spiegazione sovrannaturale di un comportamento patologico in base ad antiche e antiscientifiche pratiche esorcistiche, avvalorate senza battere ciglio dalle religioni, non è forse giunto il momento di liberarci di questa zavorra, retaggio culturale di un passato di ignoranza?

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)