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martedì 5 aprile 2011

Il dio biblico (La “mala” religione) 45

Un esempio della perfidia di Jahvè contro il suo popolo? La troviamo durante l'esodo dall'Egitto, quando convoca Mosè, il leggendario liberatore d'Israele, (naturalmente solo, senza testimoni che potrebbero dimostrare la falsità del suo incontro) sulla montagna sacra a colloquiare con lui, come con un compagno di merenda, e scrive, col suo dito, sulle tavole di pietra, i famosi dieci comandamenti, tra i quali c'è anche quello che vieta di uccidere.

Il quinto comandamento, che racchiude l'essenza dell'etica del mondo, recita infatti: "Tu non ucciderai" (Deuteronomio 5,17). Queste tre parole, lapidarie, non si prestano ad equivoci.

Tu non ucciderai significa il divieto assoluto di togliere la vita a chiunque, senza eccezione, senza aggiustamenti.

Ma appena Mosè scende dalla montagna, lo stesso Jahvè, in barba a quanto ha appena scritto col suo dito sulle tavole della Legge, gli ordina categorico di trucidare, senza pietà, ben tremila (avete letto bene) israeliti, rei di aver adorato il vitello d'oro durante la sua assenza.

Che specie di dio è mai questo se, in preda ad un eccesso di gelosia (vizio umano e non divino), ordina un eccidio così efferato?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)