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sabato 30 aprile 2011

Il vero inventore del cristianesimo (La “mala” religione) 66

A completamento della sua nuova teologia Paolo inserì anche, con l’istituzione dell’eucaristia, la teofagia (cibarsi della carne e del sangue di un dio immolato), così profondamente sentita da tutto il mondo gentile, che vedeva in essa l’unione amorosa del dio salvifico con l’uomo.

Infine, volendo dare al suo neocristianesimo un rito che sostituisse la circoncisione, sancì l’istituzione del battesimo, già in uso presso i pagani come iniziazione ai misteri.

Questo, in sintesi, il corpus paolino sul quale nasce gran parte del nostro cristianesimo. Non elaborò il culto di Maria e la nascita verginale, che fu in gran parte opera dei suoi seguaci e dei Padri della Chiesa, i quali, per convalidare la deificazione di Cristo, si trovarono nella necessità di dargli un seme divino.

Infatti, nelle tredici Lettere paoline, Maria non viene mai nominata e di lei c’è solo un cenno indiretto, laddove dichiara Gesù “ figlio di donna”. Se Paolo avesse conosciuto il mito della verginità di Maria, figuriamoci se non lo avrebbe strombazzato nelle sue Lettere.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)