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venerdì 15 aprile 2011

L'eutanasia attiva

Circa un anno fa aveva suscitato un gran scalpore in Inghilterra il caso del direttore d'orchestra 85enne Sir Edward Downes e di sua moglie Joan che, entrambi gravemente malati, avevano scelto di morire con il suicidio assistito in una clinica di Zurigo gestita dall'associazione Dignitas.

I figli che li avevano accompagnati nella struttura sanitaria per dar loro assistenza fisica e soprattutto morale in un momento così drammatico avevano rischiato di essere perseguiti legalmente in quanto nel Regno Unito è illegale aiutare o incoraggiare qualcuno a commettere suicidio.

Un sondaggio-choc pubblicato dal Times sull'episodio ha stupito l'opinione pubblica rivelando che la stragrande maggioranza degli inglesi sostiene la necessità di una modifica legislativa a favore del suicidio medicalmente assistito.

Circa tre quarti (74%) dei cittadini britannici chiede, infatti, che i medici possano aiutare i malati terminali a procurarsi una morte rapida e indolore e che gli amici e i parenti possano assisterli senza il rischio di essere incriminati. I più convinti assertori di questa riforma sono le persone di età compresa fra i 55 e i 64 anni.

I medici britannici si erano opposti ad ogni cambiamento della legislazione in materia, con una percentuale di due su tre contrari alla riforma. Ma in seguito al clamore suscitato dal sondaggio-choc e dal nuovo orientamento rivelato dall'opinione pubblica, anch'essi si sono dichiarati disponibili ad accoglierla.

Il prestigioso 'Royal College of Nursing' ha lasciato cadere la sua opposizione al suicidio assistito per adottare una posizione "neutrale". Gli allievi infermieri riceveranno d'ora in poi tutti gli insegnamenti necessari sui diversi modi con cui un paziente può affrontare la malattia terminale.

Si fa così strada in un altro Paese europeo l'esigenza di abbattere uno dei più pesanti retaggi dell'oppressione della Chiesa, quello che impedisce all'uomo, invocando assurdi e cervellotici divieti divini, di disporre liberamente della propria salute, del proprio corpo e della propria vita come meglio gli aggrada.

E in Italia, roccaforte del massimo oscurantismo religioso, imposto dal Vaticano? Poche speranze di arrivare ad un così alto livello di libertà personale fintantoché saremmo governati da una classe politica che legifera per i cattolici e non per tutti i cittadini..

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)