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sabato 30 aprile 2011

Non entusiasma in Germania la prossima visita del papa a Berlino

Nell'autunno 2011, esattamente alla fine di settembre, Benedetto XVI visiterà per alcuni giorni la città di Berlino, ma la visita non entusiasma perché la figura di Ratzinger non è popolare in Germania.

Nell’arcivescovado della città tedesca c'è molta inquietudine per lo scarso entusiasmo suscitato nell'opinione pubblica dall'annuncio della visita. Si teme che possano venire pochi fedeli a Berlino, e per questo si pensa a non far svolgere la messa all’aperto, bensì in una Chiesa, un luogo raccolto dove si potrebbe nascondere meglio una deludente partecipazione.

Secondo il quotidiano berlinese Tagesspiegel gli organizzatori temono inoltre che una manifestazione pubblica offrirebbe un’occasione troppo grande ai contestatori del Papa, e che sarebbe difficile evitare al Vaticano situazioni di grande imbarazzo.

Anche Giovanni Paolo II nella visita a Berlino compiuta nel 1996 era stato contestato mentre attraversava le strade della città tanto che perfino la Papamobile fu colpita più volte da pomodori lanciati da chi assisteva al corteo papale.

Ma in quell'occasione la partecipazione di molti fedeli fu rimediata facendo venire dalla vicina Polonia molte decine di migliaia di polacchi venuti per vedere il loro Papa. Il confine con la Polonia dista infatti poco più di 100 chilometri da Berlino ma in questa occasione non è pensabile ricorrere all'espediente del 1996.

L’invito al Papa è stato deciso dal presidente del Parlamento tedesco, che l'ha invitato a tenere un discorso di saluto alla camera legislativa del Paese, un evento che però ha generato nuove polemiche nel rapporto tra Stato e Chiesa.

Il responsabile organizzativo del gruppo parlamentare dei Verdi, Volker Beck, ha evidenziato come il Bundestag tedesco debba essere attento quando invita un’autorità di uno Stato straniero, e il Papa è innanzitutto la figura guida di una comunità religiosa.

Beck, politico che proviene dal cattolico Baden- Württemberg, ha rimarcato che se il Papa interverrà davanti al Parlamento bisognerà porsi quali altri religioni invitare al Bundestag, rispettando la pluralità delle fedi che è un principio cardine della democrazia.

L’associazione tedesca dei gay e delle lesbiche, intanto, ha annunciato vivaci proteste contro la visita papale, a meno che “Benedetto XVI esprima chiaramente che l’omosessualità non costituisca un peccato . Il che, francamente, conoscendo l'orientamento del papa e del Vaticano, sembra del tutto improbabile. La stessa associazione critica inoltre la copertura offerta dalla Chiesa ai preti colpevoli di abusi sessuali.

Eckiger Tisch, che rappresenta le vittime delle molestie compiute dai gesuiti, si è dichiarata felice se può incontrare il Papa, ma una cosa del genere suona del tutto improbabile. Insomma anche questa visita papale, come quelle avvenute nel Regno Unito e in Spagna, si preanuncia non facile e passibile di varie contestazioni.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)