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mercoledì 13 aprile 2011

Il professor De Mattei, fondamentalista e dogmatico, non è consono con la carica che ricopre di vice del CNR.

Cresce sempre di più il numero di scienziati e di intellettuali, ma anche di semplici cittadini, che chiedono al Consiglio Nazionale delle Ricerche le dimissioni da vicepresidente del Prof. Roberto de Mattei, per l'evidente incompatibilità con l'incarico conferitogli e le sue affermazioni che lo pongono al di fuori del pensiero razionale e quindi dal metodo scientifico.

Le sue dichiarazioni andate in onda su Radio Maria nelle quali afferma che lo tsunami in Giappone e gli enormi lutti che ha comportato sarebbero un "castigo di Dio", "un modo per purificare" il mondo dall'inquinamento morale; che le catastrofi sono "sicuramente un'esigenza di giustizia divina" delle quali "Dio se ne serve per raggiungere un fine alto della sua giustizia", e quindi sono espressioni di una benevola misericordia di Dio, hanno suscitato in gran parte dell'opinione pubblica sconcerto e indignazione per l'enorme arretratezza dimostrata da uno che ricopre una importante carica in un organismo scientifico di altissimo livello.

Non pago delle sue frasi choc sulla tragedia che ha sconvolto il Giappone, l'esimio professore si è esibito in un nuovo intervento radiofonico per sostenere che l'impero romano, sarebbe caduto per colpa degli "invertiti" che infestavano Cartagine. La Provvidenza, infatti, si sarebbe servita dei barbari per liberare l'impero romano dagli omosessuali.

Queste assurde dichiarazioni che De Mattei ha tratto, avvalorandole, da un autore cristiano del V secolo, Salviano di Marsiglia, autore dell'opera "De Gubernatione Dei", hanno fatto imbufalire tutti gli studiosi del ramo per la loro assoluta antistoricità.

Il fondamentalista cattolico Roberto De Mattei, storico del Cristianesimo, direttore di “Radici Cristiane” e presidente della Fondazione Lepanto, nominato ad un'importante carica scientifica per pressione vaticana, senza possederne una minima preparazione, se in privato è libero di credere e pensare ciò vuole - superstizioni comprese - da Vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche non può esternare certe assurdità del tutto incompatibili con la carica che ricopre, come quelle dette a Radio Maria, né altre dichiarazioni antiscientifiche come quella che l’evoluzionismo è indimostrabile sul piano sperimentale e di fatto è un mito che si sta sgretolando. Con ciò ridicolizzando il CNR davanti alla comunità scientifica mondiale.

È noto a chiunque che chi ricopre cariche pubbliche è tenuto ad assumere un comportamento consono al suo ufficio. In particolare quando tratta di tematiche inerenti al ruolo dell’ente di cui è dirigente.

Quindi è assolutamente improcrastinabile la rimozione di un così ingombrante personaggio che oltre a denigrare il mondo scientifico italiano danneggia anche la Chiesa stessa perché sostiene posizioni indifendibili e imbarazzanti. Qualcuno potrebbe pensare che è pagato dagli anticlericali per dimostrare l’arretratezza della Chiesa.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)