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mercoledì 13 aprile 2011

Paradigma di una religione inventata. (La “mala” religione) 52

Perché allora Gamala, la probabile vera città natale di Gesù, è stata sostituita nei Vangeli da un villaggio fittizio di nome Nazareth? Secondo gli studiosi per due motivi strettamente legati al ruolo messianico di Gesù.

Il primo, perché Gamala era la patria di Giuda il Galileo, che si era proclamato Messia ed era stato crocifisso dai romani con i suoi due mila seguaci, per cui era diventata la città più malfamata della Palestina, sinonimo di ribellione e brigantaggio, e ai tempi di Gesù, Galileo significava ribelle, sovversivo (oggi diremmo: terrorista).

In secondo luogo, perché, come spiega l'eminente studioso M. Craveri, analizzando l'etimologia di Nazareth, si voleva negare l'appartenenza di Gesù alla setta dei nazirei.
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Verso i trent’anni Gesù si fece battezzare da Giovanni Battista con un rito d'iniziazione essena e da quel momento diede inizio alla sua attività pubblica itinerante.

Convinto di essere il Messia profetizzato dalle Scritture per scacciare gli oppressori romani e ripristinare il Regno di dio in Israele, con l'aiuto di Jahvè e dei suoi angeli, Gesù per due anni peregrinò in Galilea, che era ritenuta allora, secondo Flavio Giuseppe, il focolaio del dissenso politico contro Roma.

La sua attività pubblica fu, quindi, di tipo soprattutto messianico. Rimase sempre un ebreo assolutamente ligio alla Legge, che intendeva integrare con l’aggiunta dell’ascetismo esseno, e non annunciò mai l’intenzione di fondare una nuova religione, né mai si proclamò figlio di dio, consustanziale al Padre (se lo avesse fatto, sarebbe stato immediatamente lapidato a furor di popolo).

Non disse mai di essere nato da una vergine, non battezzò mai nessuno e non istituì alcun sacramento. Durante il suo vagabondare nei villaggi e nelle campagne della Galilea fu costantemente seguito da un piccolo gruppo di fedelissimi, chiamati apostoli, che erano dei semplici popolani, quasi sicuramente analfabeti.

Lo deduciamo dai Vangeli stessi che spesso mettono in chiara luce la loro pochezza nel comprendere le parole del Maestro. Infatti, la loro ottusità, meschinità e viltà sono sparse largamente per tutti i quattro racconti.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)