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sabato 16 aprile 2011

Paradigma di una religione inventata. (La “mala” religione) 55

Sempre Simone, soprannominato da Luca senza mezzi termini, lo Zelota (Luca 6,15), viene chiamato da Marco “cananaios ” (Marco 3,18) e da Matteo ”cananites”(Matteo 10,4), termini tradotti nei Vangeli attuali con l’aggettivo “cananeo”, cioè proveniente da Cana.

Niente di più falso. Il termine aramaico “qanana” da cui deriva quello greco cananaios, equivale a “zelota, fuorilegge, terrorista”, esattamente come bariona.

Infine, il termine Kefas o Cefa, significava in aramaico “Roccioso” e allude alla durezza combattiva e al carattere violento attribuiti a Pietro sia dai documenti apocrifi (Vangelo di Maria di Magdala) sia dagli stessi Vangeli canonici che riportano il fatto che, al momento dell’arresto di Gesù, l’apostolo con un colpo di spada tagliò netto l’orecchio di Malco, servo di Caifa (Giovanni 18,10).

Quindi questi tre termini indicano inequivocabilmente che Pietro non era il pacifista descritto dalla tradizione ma uno spietato combattente per la causa messianica.

Altro esempio. Taddeo nel Vangelo di Matteo più antico è definito a chiare lettere “Ioudas zelotes” . Taddeo, in aramaico, era il suo soprannome di battaglia che significava “coraggioso”; cioè, in parole semplici: ribelle coraggioso.


Anche Giuda Iscariota, il presunto traditore di Gesù, viene considerato dagli studiosi uno zelota. Difatti l’appellativo Iscariota (che deriva dall’ebraico ekariot, che significa sicario, e non da Keriot città della Giudea, mai esistita ma semplicemente inventata dalla Chiesa), veniva attribuito a quei ribelli più oltranzisti che eseguivano azioni di terrorismo anche in forma isolata.

Essi, secondo lo storico ebreo Flavio Giuseppe quasi contemporaneo di Gesù, commettevano assassini in pieno giorno nel mezzo della città mescolandosi alla folla con nascosti sotto le vesti dei piccoli pugnali coi quali colpivano i loro avversari.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)