Visualizzazioni totali

mercoledì 6 aprile 2011

La visita pastorale di Benedetto XVI in Triveneto suscita polemiche per il suo alto costo.

La visita pastorale di Benedetto XVI, in programma il 7 e l' 8 maggio prossimi nel Triveneto (prima tappa ad Aquileia, finale a Venezia) è imminente. Si prevedono: preghiere, benedizioni, sfoggio di abiti sartoriali di alto pregio per pompose cerimonie, e, soprattutto calorosa accoglienza di molti fans in un territorio ad altissimo tasso di bigotteria.

Ma assistere a un qualsiasi spettacolo: che sia un cabarettista, un rocker, un dj o un papa, rappresenta, ahimè, un costo notevole. Il Vaticano, pur essendo lo Stato più ricco del mondo, non intende accollarsi le spese di questa visita pastorale per cui dovranno farsene carico i veneti che sono bigotti sì ma anche taccagni.

Così da febbraio le parrocchie del Triveneto si sono organizzate per provvedere a una colletta pubblica che spinga i fedeli a una dimostrazione “in soldoni” del loro amore verso il rappresentante di dio in Terra.

Per permettere a tutti di partecipare e manifestare la propria devozione, si è messo su un sito internet che spiega in ogni dettaglio come contribuire, specificando conto corrente postale e iban bancario con tutte le coordinate necessarie compresa la causale: “offerta visita Papa”.

Ma il vero colpo di genio è il “kit del pellegrino”: uno zainetto giallo con stemma vaticano, un cappellino di tela, una bandierina da sventolare felici all'arrivo della papamobile, un poncho in nylon e il libretto con la liturgia; il tutto al modico costo di euro cinque.

Non tutti sono d'accordo però a subire il continuo assalto della Chiesa alle “scarselle” sempre più misere dei fedeli e la protesta arriva da un piccolo centro del vicentino, Calvene, dove il prete del paese, don Moreno Bagarella, ha dichiarato al settimanale diocesano (la «Difesa del Popolo») la propria indisponibilità a versare la colletta speciale, promossa dai vescovi.


«Mi permetto di manifestare il mio dissenso –- ha affermato don Moreno nella sua lettera -– circa l'iniziativa dei vescovi di indire una colletta speciale per l'arrivo del Papa in maggio. Premetto che non metto in dubbio il valore della visita papale, ma vorrei comunicare il disagio dei parrocchiani di fronte al depliant mandatoci dalla curia e accompagnato dalle lettere dei vescovi. Il disagio – ha spiegato il sacerdote – è vedere come un evento così importante viene comunicato con un bollettino postale o con una colletta “consigliata”; cosa che a qualcuno fa subito esclamare: “Ecco un'altra occasione per la Chiesa di chiedere soldi».

Insomma, la Chiesa che diventa sempre bottega. Con il parroco di Calvene, si sono schierati in molti, sia laici, sia religiosi. «Ho ricevuto decine di messaggi di solidarietà», conferma don Moreno.

Il movimento critico sembra numeroso. E a dimostrarlo sono le parole, arrivate presto a ruota, di un altro sacerdote, don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i costruttori di Pace, l'associazione nazionale di volontariato fondata a Padova nel 1985, per il quale le visite del Papa, col loro contesto pomposo e spettacolare, costano un sacco di soldi alle autorità civili e ai fedeli, soldi che potrebbero essere proficuamente spesi in altri modi.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)