Visualizzazioni totali

giovedì 21 aprile 2011

A Malta i ragazzi di Santa Venera denunciano nuovamente la strategia dilatoria attuata dal Vaticano nei confronti dei preti pedofili.

Per la comunità delle vittime maltesi le cose vanno di male in peggio. Da una parte il processo penale contro i sacerdoti pedofili, dopo sette anni, è ancora in alto mare e proprio in questi giorni l’avvocato che li assiste, Gianella Caruana Curran, ha depositato un’istanza alla Corte costituzionale maltese contestando la “sovraesposizione mediatica”dei suoi assistiti, non ancora giudicati: un artificio legale, a istruttoria conclusa, per prendere tempo in vista della sentenza.

Dall'altra, l’inazione della Curia e la strategia dilatoria attuata dal Vaticano hanno fatto si che il processo ecclesiastico, solennemente promesso dal papa durante la sua visita nell'isola un anno fa, non è neppure cominciato nonostante che la “investigatio previa”, l’indagine interna condotta dal “Response team” della Curia maltese che segue i casi di pedofilia, sia già stata conclusa.

Con l’apertura del processo ecclesiastico, infatti, tutto potrebbe essere chiarito definitivamente. Ma ciò non garba affatto al Vaticano e nemmeno a quella parte della popolazione, molto religiosa, che ha paura di toccare i preti.

Lawrence Grech, portavoce delle vittime, ha accusato apertamente la Chiesa di tattiche dilatorie per protrarre i casi all'infinito e far cadere tutto nell'oblio. “La miglior arma della Chiesa è il silenzio” ha affermato sconsolato.

Ricordo che gli ex ragazzi dell'orfanotrofio di Santa Venera dell'isola di Malta, furono a lungo costretti a vestirsi da donna per assecondare, di notte, le perversioni sessuali dei sacerdoti che li assistevano.

Questi sacerdoti, uno dei quali è stato trasferito nella parrocchia italiana di Albano Laziale, per sfuggire il processo, sono tuttora a piede libero e scorrazzano per l'isola.

Purtroppo per la Chiesa il prete pedofilo è soltanto un peccatore che ha offeso dio, non un criminale che ha commesso un reato gravissimo contro una persona indifesa. Quindi deve soltanto vedersela con dio, non con la giustizia umana e civile.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)