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giovedì 3 giugno 2010

Facezie ecclesiastiche

La Chiesa Cattolica diventa sempre più oscurantista e i suoi divieti sconfinano spesso nel ridicolo. Non solo ci vieta di morire in santa pace, secondo le norme della natura, imponendoci obblighi inaccettabili come l'accanimento terapeutico relativo all’alimentazione e all’idratazione obbligatoria (che i nostri politici appecorati al Vaticano si stanno affrettando a tradurre in legge dello Stato) ma ficca il naso anche sul destino del nostro misero corpo, una volta divenuto cadavere.

La Chiesa, da sempre, ha imposto l'inumazione, cioè il seppellimento dei defunti, vietando, pena la scomunica, la cremazione, considerata (chissà perché) contraria ai principi della fede. Da qualche decennio però, obtorto collo, è stata costretta ad accettarla perché la cremazione si sta diffondendo a macchia d'olio in tutti gli strati sociali, essendo ritenuta più igienica ed altamente ecologica.

Ora sentite, a questo proposito, l'ultima strabiliante invenzione della Chiesa: spargere le ceneri di un defunto, o conservare l’urna in un luogo diverso dal cimitero, può mettere a repentaglio la salvezza dell’anima. Lo ha dichiarato il vescovo di Pitigliano, Sovana e Orbetello in una lettera ai parroci della diocesi del Grossetano, minacciando per i trasgressori la privazione delle esequie ecclesiastiche. E perché un simile assurdo divieto ?

Perché, secondo questo vescovo, la risurrezione, nel giorno del Giudizio, risulta molto più difficile in caso di spargimento delle ceneri. Il buon dio, infatti, anche se onnipotente, deve faticare parecchio a mettere insieme, ordinatamente, tutte le faville di cenere necessarie per la ricostruzione del nostro corpo, mentre, se questo viene ridotto in polvere con l'inumazione, risulta più facile riplasmarlo. Davvero, la demenzialità umana non ha limiti!

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)