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giovedì 27 gennaio 2011

È semplicemente demenziale vietare l'educazione sessuale e civica dei giovani.

Le parole di Benedetto XVI che stigmatizzano come “minaccia alla libertà religiosa la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile” sono apparse a molti spiriti liberi un’affermazione insensata e oscurantista, degna di un tiranno teocratico.

E l'Avvenire, quotidiano dei vescovi ricalca: Povera Rai - Il servizio pubblico "megafono di una campagna mistificatoria contro il Papa" perché due canali della terza rete, molto apprezzati dai cittadini per la loro carica culturale e guidati da Corrado Augias e da Fabio Fazio, hanno, giustamente fatto rilevare, l'assurdità di una simile presa di posizione.

Si sa che in Italia criticare in TV le esternazioni spesso discutibili, per usare un eufemismo, del papa è considerato un delitto di Lesa Santità che un tempo, non molto remoto, sarebbe stato punito con il rogo.

Il papa vuole, in ottemperanza alla sua sessuofobia che deriva dai principi non derogabili (ma derogabilissimi per i preti pedofili), che i nostri ragazzi restino all’oscuro, non solo del significato e del senso della sessualità, ma anche a quali conseguenze potrebbero andare incontro in tempi molto più secolarizzati di una volta.

E non parliamo di quisquilie: parliamo di malattie veneree, parliamo di Aids che porta alla morte e alla nascita di bambini malati, parliamo di aborti che aumenterebbero a dismisura senza una adeguata educazione alla sessualità e all’uso dei contraccettivi.

Questo si deve insegnare ai nostri giovani per rendere la loro sessualità responsabile e priva di conseguenze negative e non arroccarsi alle pseudo virtù della castità e della verginità. Quanto all'attacco che Ratzinger  fa all’educazione civile, c'è da restare allibiti.

La Chiesa si sa, fin dai tempi di San Paolo ha sempre nutrito un totale disprezzo dell'uomo come essere morale e l'ha ritenuto incapace, da solo, di usare una qualsiasi forma di libertà e, perciò, bisognoso di essere totalmente sottoposto alla sua guida e autorità.

Quindi ha sempre aborrito ogni forma di libertà al punto che la conquista della democrazia e di ogni altra emancipazione sociale e politica dell'età moderna, nonché di tutte le strutture e le leggi più umane della convivenza civile, sono state ottenute in Occidente da movimenti che hanno dovuto lottare ferocemente contro la Chiesa.

Ecco spiegato perché Ratzinger aborre l'educazione civica. Essa insegna al cittadino i suoi doveri ma anche i suoi diritti che comprendono tutte le libertà e l'uso dell'autoderminazione.

Cose ritenute sataniche dalla Chiesa al punto che il Vaticano non ha mai voluto firmare la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, accettata da tutti gli Stati democratici dell'Occidente, per rimanere fedele al suo regime teocratico millenario.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)