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sabato 8 gennaio 2011

Quando la religione diventa assassina

Al St. Joseph’s Hospital and Medical Center di Phoenix in Arizona, un ospedale religioso sotto l'egida cattolica, viene ricoverata una donna di 27 anni,  già madre di quattro bambini, all’11ma settimane di gravidanza. La donna soffre di una gravissima forma di ipertensione polmonare.

I medici diagnosticano l'urgenza di interrompere la sua gravidanza altrimenti sarebbe sicuramente morta di insufficienza cardiaca, assieme al suo bambino. Le hanno provate tutte i medici del St. Joseph’s Hospital per salvare sia la gravidanza che la donna, ma non c’è stato niente da fare. L’aborto, affermano, è inevitabile.

Una suora dell’ospedale, Suor Margaret McBride, una delle amministratrici per conto della Chiesa, nella manifesta e assolutamente certa impossibilità di salvare sia la madre sia il bambino, consente, superando una grave crisi di coscienza, che venga effettuato l'aborto come male minore e di salvare almeno la madre. Apriti cielo!

Il vescovo Thomas Olmstead della Diocesi di Phoenix, quando sente parlare d’aborto va andato su tutte le furie, scomunica la McBride e ritira il patrocinio della Chiesa cattolica alla clinica. La quale. manco fosse una chiesa, viene sconsacrata.

“Avere un aborto è contro gli insegnamenti cattolici” ha urlato l'alto prelato. ”Invece di curare la malattia, il personale medico del St. Joseph’s e il suo comitato etico, hanno deciso di salvare la madre e di uccidere il bambino di 11 settimane. Insomma, sono degli assassini”.

Quando gli viene esaurientemente spiegato dal corpo medico che era impossibile salvare il bambino se la madre moriva, e sarebbe sicuramente morta senza l'aborto, il vescovo risponde con protervia che in tal caso si doveva lasciarli morire entrambi. La Chiesa non ammette mai l'aborto per salvare la vita della madre.

Questa disumana e anticristiana giustificazione data dall’Alto prelato ha causato un putiferio ed alcuni critici  hanno ricordato come nemmeno i preti pedofili non sono stati scomunicati.

Anzi la Chiesa così assurdamente rigida in certi campi etici che riguardano i fedeli è, invece, palesemente tollerante, per non dire permissiva e connivente, con le malefatte dei suoi ministri. Ma il vescovo non è affatto receduto dalla sua infame condanna a morte della madre.

La religione cattolica è una religione assassina e se il suo dio consente queste efferatezze è un dio morto per davvero.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)