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sabato 15 gennaio 2011

Le falsificazioni antiche e recenti (“L'invenzione del cristianesimo”) 265

Le falsificazioni hanno avuto inizio già in epoca neotestamentaria e non sono più cessate, anzi continuano, come abbiamo visto in precedenza, ancora al giorno d'oggi. La liceità dell’inganno e della menzogna come «strumenti di salvezza» fu sostenuta già da Paolo in Romani 3,7 e Filippesi 1,15 e in seguito da molti padri della Chiesa tra i quali san Crisostomo e perfino da Origene, forse il più eminente e autorevole dottore cristiano dell’antichità (Origene, op.cit. 4,19).

Altra cosa importante da sottolineare: la Chiesa, ancor prima di assumere un aspetto unitario, ha proceduto alla sistematica distruzione di tutta la documentazione "diversa" da quella compatibile con la sua ortodossia nascente.

Tutti i documenti, infatti, contrastanti con il "canone", citati dai Padri della Chiesa, come abbiamo visto con Celso e Porfirio, non esistono più. O distrutti, o imboscati in qualche segreta del Vaticano.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)