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domenica 3 aprile 2011

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 62

Davide aveva ascoltato con la massima attenzione e con enorme sbalordimento la predizione così decisa del suo destino e ne era rimasto sgomento. D'altra parte si rendeva conto che anche la guarigione di Cleone per merito suo aveva dell'assurdo e dell'inspiegabile.

N'era ancora frastornato e non riusciva a spiegare la presenza, dentro di sé, di quella forza misteriosa che lo aveva spinto, a sua insaputa, a penetrare nella mente di Cleone e gli aveva dato la visione esatta della sua situazione mentale e di tutti gli altri avvenimenti che avevano determinato la sua malattia. Ciù Quo intuì la sua perplessità.

"Ti vedo alquanto confuso" disse. Aveva ripreso il suo sorriso enigmatico. "Non ti sai spiegare perché io vedo nel tuo futuro mentre tu, al contrario, sei riuscito a vedere nel passato di Cleone. Sono doni che possediamo. Non ci sono stati elargiti gratuitamente ma sono il risultato dell'evoluzione raggiunta nelle nostre vite precedenti. Vedi, per fare un paragone grossolano, è come se ognuno di noi fosse all'inizio un pezzetto di metallo prezioso allo stato grezzo, cioè, frammisto a molte scorie. Per portarlo allo stato puro, bisogna fonderlo più volte nel crogiolo. Ad ogni fusione perde un po' delle sue impurità e quando anche l'ultima traccia di queste è stata tolta, può finalmente luccicare in tutto il suo splendore per l'eternità".

"E queste fusioni in che cosa consisterebbero ?",chiese Davide un po' ironico.
"Questa è la madre di tutte le domande, alla quale potrai rispondere soltanto dopo il periodo che avrai trascorso nella tua nuova destinazione. Per ora posso solo anticiparti qualche riflessione. Lo strumento più importante a nostra disposizione per liberarci dalle nostre impurità è la meditazione. Tu hai già cominciato a conoscere e ad apprezzare quest'importantissimo strumento d'elevazione, ma sei appena agli inizi e devi fare molta strada prima che diventi parte integrante di te stesso, quasi una tua seconda natura. Poi dobbiamo liberarci degli effetti negativi, per non dire mortali, della paura.

"Soprattutto della paura della morte. Il vegliardo, durante il periodo in cui sei stato privo di sensi, ti ha già istruito in materia, ma devi progredire ulteriormente. Infine dobbiamo liberarci della sofferenza morale e fisica. La sofferenza è sempre figlia della paura e del mancato appagamento dei nostri desideri. Oltre alla paura della morte, la più nociva per il nostro avanzamento spirituale, ci sono altre paure che bloccano la nostra evoluzione. Tra queste, pesantissima, quella della nostra indegnità morale che è provocata da sensazioni di colpevolezza per atti e pensieri negativi, relativi alle nostre vite passate e a quell'attuale. La paura non solo blocca la nostra evoluzione, ma determina in noi la quasi totalità delle malattie.

"La malattia o è un'autopunizione o è un richiamo del divino che è in noi perché ci fermiamo a dare un momento d'attenzione alla nostra anima sofferente. Il santo, cioè colui che è in perfetta armonia con se stesso, perché ha superato tutte le paure e tutti i desideri, non ha bisogno di ammalarsi e muore soltanto quando avverte dentro di sé che ha portato a termine la sua missione e che quindi non ha più nulla da dare e da ricevere dalla vita".

"Hai appena accennato al divino che è in noi. Di che si tratta? In che cosa consiste ?" chiese perplesso Davide.

"Tutto ti sarà chiarito al momento opportuno" rispose Ciù Quo. "Ma già in passato ti è stato spiegato che non esiste un Dio personale. Se tu ammetti l'esistenza di un Dio personale che trascende l'uomo e l'universo, come puoi giustificare il male, l'ingiustizia, la sofferenza degli innocenti? Come può un Dio cosciente del suo operare far soffrire e far morire un neonato che non si è ancora macchiato della pur minima colpa? Tutte le rispo

“Ma se ammetti, alla base del tutto l'Essere di cui tu, io e l'universo intero siamo parte e che si evolve in continuazione attraverso la nascita, la crescita e la morte di tutto quanto esiste, allo scopo di conoscersi e raggiungere la luce suprema, in questo contesto anche il male, l'ingiustizia e la sofferenza hanno una logica perché partecipi di questo evento evolutivo. Allora anche la morte del neonato innocente ha un significato.

"Noi riteniamo il neonato inconsapevole di quanto gli succede. Non è così. Lui sa, nel suo io superiore, che la sua morte prematura fa parte del suo progetto di vita e che con essa attua un'esperienza utile alla sua evoluzione e a quella dei genitori. Il bene e il male che non dipendono dalla nostra volontà, come i cataclismi naturali, sono neutrali perché manifestazioni della realtà che si evolve. Se dipendono da noi, invece, determinano la nostra evoluzione positiva o negativa. Ecco perché il compito supremo dell'uomo è operare sempre il bene e perché, quando facciamo del male, a noi stessi o agli altri, dobbiamo in qualche modo ripagarlo".

Davide, nonostante l'ora molto tarda per le sue abitudini, avrebbe voluto continuare il colloquio con Ciù Quo per chiarire le mille domande che gli turbinavano nella mente. Ma il maestro gli fece intendere che altri, ben più saggi e sapienti di lui, avrebbero assolto questo importante compito nella sua nuova destinazione. Espose con precisione le modalità della partenza e si accomiatò con profondi inchini, senza mostrare la ben che minima emozione. Si limitò a ripetere che avrebbe provveduto lui ad informare della sua partenza Kabila e Nefer e, naturalmente, anche Giuda.

L'indomani all'alba, vestito di una semplice tunica bianca, Davide si recò nel luogo indicato. Trovò una carovana molto grande, formata da circa un centinaio di cammelli, che si stavano allineando per la partenza. Un giovane gli si avvicinò subito, sorridente. Era di pelle scura ma aveva i lineamenti di un bianco e i capelli nerissimi e perfettamente lisci.
"Tu sei Davide, non è vero? ", chiese in egiziano. E senza attendere risposta aggiunse: "Mi chiamo Yokima e sono la tua guida".

Fine della Parte Prima

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)