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sabato 2 aprile 2011

Se la Chiesa potesse imporre la sua teocrazia forte in Italia.

Il fine supremo della Chiesa è condurre gli uomini alla salvezza, cioè all'utopico e puerile regno dei cieli della cui esistenza nessuno è mai venuto a relazionarci. Per perseguire questo scopo ha usato, nel passato, ogni mezzo a sua disposizione: persecuzioni, emarginazioni, torture e, nei casi estremi, veri e propri eccidi di massa (Catari, Albigesi ecc..), trasformandosi di fatto nell'istituzione più criminale della storia.

Oggi non può più usare questi metodi perché in Occidente si sono affermate istituzioni democratiche, più o meno solide, che la Chiesa ha dovuto subire obtorto collo e che non ha mai voluto apertamente riconoscere.

Il Syllabo. emanato da Pio IX nel 1864, che condannava, come “errori dell’età nostra”, le più significative conquiste della civiltà, tra le quali, in primis: democrazia, razionalismo, liberalismo, matrimonio civile, libertà di pensiero e di coscienza e così via, non è stato mai abrogato dalla Chiesa ed è tuttora considerato da essa l'ideale supremo da perseguire con determinazione ma con mezzi dissimulati e moderni in base alla cosiddetta teocrazia debole.

In Italia, ad esempio, imponendo ai politici, che aspirano ai voti dei cattolici, l'obbligo di negare in tutti i modi le più elementari libertà civili sancite dalla nostra Costituzione.

Così da noi, a differenza degli altri Paesi europei, alle copie di fatto, che stanno per diventare le unioni di maggioranza, sono negati i più basilari diritti di solidarietà riservati alle coppie regolarmente unite in matrimonio; la procreazione assistita, applicabile solo entro il matrimonio, è stata resa quasi impossibile al punto da obbligare chi la desidera a recarsi all'estero; le direttive anticipate di fine vita, col negarci il diritto di decidere sul nostro corpo, sulla nostra salute e sulla nostra vita e imponendo a tutti, volenti o nolenti, nutrizione e idratazione forzate con cannule e siringhe infilate dappertutto fino a che morte non sopravvenga, stanno per essere svuotate di ogni contenuto ed equiparate ad una mera farsa. Per non parlare della contraccezione paragonata ad un assassinio.

Questi alcuni degli esempi di oppressione delle libertà civili che il Vaticano determina in Italia con l'attuale teocrazia debole accettata dalla nostra classe politica. Ma immaginate per un attimo cosa accadrebbe nel nostro Paese se la Chiesa di Ratzinger riuscisse a imporre la sua teocrazia forte.

Torneremo all'istante in pieno Medioevo. Il Syllabo, accennato sopra, prenderebbe subito il posto della nostra Costituzione con la cancellazione di tutte le leggi laiche sulla libertà di pensiero, sul divorzio, sull'aborto e sulla bioetica.

Assegnando alla religione un “valore assoluto” tutti i peccati verrebbero considerati altrettanti delitti da perseguire come reati. Verrebbero vietate le unioni di fatto eterosessuali e perseguite come nei Paesi musulmani quelle omosessuali.

Gli anticoncezionali e i preservativi, paragonati ad atti di assassinio, sarebbero rigorosamente vietati e tolti dal commercio e i trasgressori che se li procurassero, puniti col carcere. L'attività sessuale verrebbe consentita solo ai fini della procreazione.

L'insegnamento religioso diventerebbe la materia più importante in tutte scuole (con grande soddisfazione della ministra Gelmini e dell'ex ministri Fioroni), e le conquiste della scienza, come l'evoluzionismo che oggi ci spiega la vera origine dell'uomo e di tutte le specie viventi, considerate eresie sataniche da buttare alle ortiche. Infine, le pratiche di pietà cattoliche verrebbero imposte come il dovere più sacrosanto per tutti i cittadini con pene severissime per i trasgressori.

E i liberi pensatori, come il sottoscritto, che fine farebbero? Dato che oggi roghi non sono più di moda, verrebbero sottoposti, come i dissidenti in Cina durante la rivoluzione culturale, a lunghi anni di rieducazione forzata onde ottenere il completo lavaggio del cervello. Dove? In carceri camuffate da conventi

Che ne dite? Un vero regno di dio in Terra che riempirebbe di gioia i nostri politici teocon di destra e di sinistra e gli atei, cosiddetti devoti, appecorati al Vaticano. Ma tu, accetteresti di vivere in un Paese siffatto?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)