Visualizzazioni totali

giovedì 17 febbraio 2011

Il Darwin day quasi ignorato nel mondo scientifico e cultuale italiano

Il 12 febbraio, ricorrenza della nascita del padre della biologia moderna Charles Darwin, si sono celebrati nel mondo ben 500 appuntamenti nei quali lo scienziato britannico è stato festeggiato.

E’ dal 1909 che il compleanno di Darwin rappresenta un momento di riflessione per il suo fondamentale contributo alla scienza e al progresso dell’uomo. Gli eventi del Darwin Day si sono svolti in tutte le principali Nazioni occidentali e in tutti i 50 Stati degli Usa.

Nei giorni scorsi un deputato democratico della California, Pete Stark, ha proposto di rendere il 12 febbraio una festa nazionale come simbolo della ragione e del progresso umano. In Italia questo evento è stato poco celebrato negli ambienti scientifici e sui media ignorato in maniera tombale.

Charles Darwin rappresenta la ragione che batte le credenze millenarie, l’avanzata della ragione sulla superstizione, e, in Vaticalia, la nazione più arretrata d'Europa, questo non piace affatto.

Ricordiamo che l’autore delle “Origine delle Specie”, il libro che grazie alla rivoluzionaria teoria dell’evoluzione ha completamente cambiato la scienza moderna, ha smentito l’ interpretazione letterale della Bibbia per la spiegazione della genesi della vita e ha sbugiardato la favoletta della creazione in sette giorni, su cui si fondano i tre monoteismi abramitici e le spiegazioni teleologiche che la supportano.

Con Darwin, la visione materialistica e naturalistica della realtà, che con Democrito, Epicuro, e Lucrezio restava nell'ambito della speculazione filosofica, diventa teoria scientifica perché egli dimostra che i processi che si svolgono nel mondo naturale sono il prodotto di leggi immanenti al mondo stesso e quindi non hanno niente a che vedere con leggi trascendenti, riferibili ad una qualsiasi divinità.

Perciò, con l'evoluzionismo, l'uomo non è un essere creato da dio, a sua immagine e somiglianza, per essere posto al centro dell'Universo (dogma antropocentrico dei creazionisti) come tutte le religioni lo hanno lusingato a credere, ma semplicemente il prodotto di un mix di caos e determinismo che avrebbe potuto essere assemblato in qualcosa di molto diverso da quello che è. Quindi l'evoluzionismo declassa l'uomo ad una variazione casuale nell'esplosione del vivente. (È un po' dura da ingoiare, ma è così).

Ecco spiegato perché, per l'opposizione della Chiesa che nopn ha mai ammesso l'evoluzionismo, la teoria evolutiva non viene trattata nella scuola dell'obbligo del nostro Paese. Infatti nel 2004 (DL 19 febbraio n.59). l'allora ministra della Pubblica Istruzione, Moratti, fece togliere ogni riferimento a Darwin e all'evoluzione nei programmi scolastici del primo ciclo, facendoli scivolare nel pieno Medio Evo. Si doveva tornare al racconto del mitico vasaio, che imposta la statuina di Adamo, in base al dogma del primato della fede sulla ragione, sostenuto dalla Chiesa.

Quando, di fronte alle proteste del mondo scientifico, la ministra fu costretta a fare marcia indietro, obtorto collo concesse agli insegnanti, che lo desiderano, di accennare all'evoluzionismo (come si trattasse di un optional) nella speranza che non lo facessero. Per cui è rimasto spesso vistosamente ignorato in ogni ordine di scuola italiana.

Una prova che ancor oggi l'evoluzionismo viene ignotato nel nostro Paese? Il 12 febbraio, il rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi, accogliendo nel suo ateneo il ‘Cortile dei gentili’ inaugurato dal card. Gianfranco Ravasi per dialogare coi non credenti, ”ha parlato “in maniera ossequiosa” degli ecclesiastici presenti, ma “non ha nemmeno citato il fatto che quel giorno ricorreva’ il Darwin day, festeggiato in mezzo mondo”.

Insomma, “si e’ inchinato davanti alla Chiesa” snobbando la scienza vera. Questa è l'Italia di sempre, provinciale, arretrata e bigotta.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)