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lunedì 21 febbraio 2011

La Legge Torquemada fortemente voluta dagli eredi morali e politici del Grande Torturatore della Santa Inquisizione in votazione alla Camera

Il disegno di legge sul biotestamento, che prevede, su imposizione vaticana e in aperto contrasto con la nostra Costituzione, obbligatoriamente l'idratazione e la nutrizione forzate, approderà alla Camera il 21 febbraio prossimo ma "prima della fine della discussione in Aula - ha spiegato Massimo Cozza, segretario nazionale Funzione Pubblica Cgil Medici - presenteremo un appello con le nostre firme al presidente Gianfranco Fini".

In quest'appello i medici sottoscrittori dichiarano che "non vogliono una legge che costringa a mantenere in vita con tecnologie straordinarie o sproporzionate chi ha deciso di rifiutarle in modo consapevole e non ha più una ragionevole speranza di recupero".

E ancora: "Non vogliono calpestare, per scelte legislative ideologiche, la deontologia professionale e la stessa Costituzione che garantiscono il rispetto della volontà dell'individuo sulle terapie da effettuare". L'assurdità di questa legge è che impone ai laici e ai non credenti la morale cattolica.

Il cattolico, se lo vuole, può, allo stadio terminale della sua vita, chiedere l'alimentazione forzata, la respirazione artificiale e la somministrazione di farmaci anche se inutili, ma non può impedire al laico che non condivide i suoi principi religiosi, di rifiutare ogni accanimento terapeutico, compresa la nutrizione e l'idratazione forzata e consentire che che la natura faccia il suo corso solo somministrando sedativi per alleviare in parte le sofferenze.

La nostra Costituzione lo prevede, laddove recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge (cioè in caso di malattia contagiosa per evitare epidemie). La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Chiaro? Chiarissimo.

Umberto Veronesi, il celebre oncologo, già ministro della Sanità, con un messaggio appoggia in pieno l'iniziativa dei medici che difende "la libertà dell'uomo, in vita come in malattia". Ma purtroppo, questa legge anticostituzionale fermamente voluta dal Vaticano, riceverà in Parlamento il voto di gran parte della classe politica, disposta a tradire la volontà popolare per ottenere l'appoggio della Chiesa cui è sempre appecorata .

Oltre alla destra, che spera, nonostante il disagio profondo che ha determinato in gran parte della popolazione la condotta disinvolta del Premier, di ottenerne l'assoluzione, sicuramente voteranno a favore anche i clericali in forza al PD-Partitus Dei, i catto-integralisti dell'UDC di Casini e del FLI di Fini.

Una maggioranza schiacciante, decisa a difendere i valori non negoziabili della Chiesa (negoziabilissimi solo per i preti pedofili) e a tradire i valori della nostra Costituzione sulla quale ha giurato fedeltà. L'unica arma che resterà in mano ai laici sarà il ricorso alla Corte Costituzionale nella speranza che abroghi questa legge che il Grande Torturatore della Santa Inquisizione del Vaticano vuole imporci e che perfino molti credenti ritengono oppressiva e crudele.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)