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venerdì 11 febbraio 2011

La beatificazione di papa Wojtyla sarà celebrata con grande pompa dal teocrate medioevale del Vaticano il 1 maggio 2011.

La macchina per la rapida beatificazione di papa Wojtyla si era messa in moto con celerità, per la grande gioia dei polacchi che di questo papa hanno una forma di latria.

Invece, pareva che la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II trovasse qualche intoppo per le perplessità suscitate dal miracolo attribuito alla sua intercessione, ovvero la guarigione dal Parkinson di una suora francese. La perplessità sarebbero nate dal fatto che la diagnosi di Parkinson non era certa e che da alcune forme di parkinsonismo si può guarire.

Ora la guarigione, esaminata dalla consulta medica del dicastero delle Cause dei Santi, è stata considerata scientificamente valida il 21 ottobre 2010, sia pure con qualche perplessità, e in base alla logica dei teologi vaticani attribuita al papa che era stato invocato dalla suora.

Quindi il prossimo primo maggio assisteremo al rito trionfalistico della beatificazione di Wojtyla in un tripudio di trasmissioni-fiume – commosse e giubilanti – propinate a tutte le ore, prima durante e dopo l'evento. Sarà una vera festa mediatica celebrata con grande pompa dal teocrate medioevale del Vaticano.

Tutta la nostra casta politica, in gran parte atea ma cattolicissima, guidata dal nostro nababbo puttaniere parteciperà compatta alla cerimonia, magari facendo la comunione.

Sulla validità di questa beatificazione qualche voce si è levata per far rilevare una serie di ombre molto oscure che circondano la figura di questo papa. Anzitutto la sua difesa ad oltranza della pedofilia pretesca che da decenni era perfettamente conosciuta dal Vaticano senza che questo intervenisse.

Questo papa, infatti, non ha mai permesso che venissero denunciati al "braccio secolare" i suoi pastori colpevoli ma li ha sempre perdonati, nascosti, protetti, in taluni casi perfino imboscati in Vaticano, frapponendo tutti gli ostacoli possibili per impedire che venissero perseguiti dalla giustizia, perché considerava i ministri di Dio una casta intoccabile , non soggetta alla giustizia civile, e lo stupro dei minori un'offesa a Dio, non una violenza sulla persona.

Alla sua criminosa omertà verso le vittime infantili dobbiamo aggiungere anche che papa Wojtyla ha fatto terra bruciata intorno alla Teologia della liberazione e ha contemporaneamente ostentato simpatie fortissime verso dittatori sanguinari sud americani, come Pinochet. Nessuno è disposto a dimenticare che egli fece di tutto perché il dittatore cileno non fosse processato, causa malattia, e nel 99 rivolse una plateale richiesta di perdono per i crimini da lui commessi.

Così come, lo stesso papa, tentò di giustificare i crimini dei generali argentini al punto che le Madres de Plaza de Mayo (l’associazione delle madri delle vittime sparite durante il regime dittatoriale) gli risposero con una lettera dove si auguravano che, da morto, Wojtyla non ricevesse il perdono di Dio e andasse all’inferno. Queste alcune delle ombre pesantissime che non giustificano la beatificazione di questo papa.

Se è stato un po' stentato il miracolo attribuito all'intercessione di Wojtyla possiamo considerare eclatante, invece, quello che sta producendo la sua beatificazione. In vista della cerimonia gli hotel romani registrano il tutto esaurito: a prezzi esorbitanti.

Non solo la Capitale ma anche le zone limitrofe al Vaticano hanno avuto le camere interamente prenotate gia’ entro le 24 ore dall’annuncio della data della beatificazione.

I rialzi dei prezzi vanno dal 100 al 300 per cento, con alberghi anche di categoria due stelle che, ad esempio, hanno portato il prezzo dell’abitazione, normalmente intorno ai 100 euro in alta stagione, a 300-330 euro nel giorno della cerimonia. Questo sì che è un vero miracolo per i romani.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)