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lunedì 28 febbraio 2011

Il nuovo Eden: un mondo senza religione. (La “mala” religione) 14

Al termine di questo capitolo, pregno di incombenti pericoli e minacce sull'intera umanità, abbandoniamoci per un attimo ad una meravigliosa utopia, immaginando il mondo senza più religione e governato da regimi democratici.

La Terra si trasformerebbe, ipso facto, in un specie di paradiso. Infatti, tutte gli attuali conflitti che insanguinano il nostro pianeta sparirebbero all'istante.
Non ci sarebbe più la minaccia di nuovi 11 settembre, 11 marzo e 7 luglio e nessun timore, quindi, ad usare treni, metro, autobus e aerei e tutti viaggerebbero tranquilli e spediti, senza subire controlli umilianti.

Non dovremmo più assistere a decapitazioni pubbliche per il reato di bestemmia o di apostasia, a fustigazioni per donne ree di avere mostrato un centimetro di pelle o di aver fatto la permanente, a lapidazioni per adultere, ad impiccagioni per omosessuali.

Cesserebbero in Occidente le lucrosissime rapine da parte delle Chiese (cattoliche e protestanti) che spillano quattrini agli allocchi e ai governi succubi per permettere ai loro ministri di vivere in modo satrapesco, e con le somme così risparmiate potremmo aiutare veramente i bisognosi.

Non assisteremmo inorriditi alla distruzione di statue millenarie e ad altri scempi di opere d'arte invise a qualche religione. Non dovremmo subire norme assurde e demenziali in campo alimentare (come il divieto di mangiare un buon panino al prosciutto o di bere un bicchiere di vino nel mondo musulmano), né sottostare a disumane penitenze e assurdi digiuni e ancor peggio sottoporci a pericolose pseudo castrazioni come la circoncisione per i maschi o all'infibulazione per le femmine. Queste ultime poi non sarebbero più obbligate a girare per le strade acconciate come fantasmi imbacuccati.

Ma soprattutto cesserebbero tutte le discriminazioni che oggi dividono gli uomini in normali e diversi e verrebbero riconosciuto il sacrosanto principio che tutti gli stili di vita, tutti i comportamento e gli ideali che non producono danno al prossimo e non ledono i diritti altri, sono legittimi.

Infine, verrebbe disinnescata per sempre la minaccia di un conflitto universale che potrebbe determinare la fine della nostra specie o una sua radicale involuzione.

Vi sembra poco? Questo sarebbe il vero Eden, il nuovo paradiso terrestre in cui l'umanità, bandite le assurde e puerili invenzioni religiose, potrebbe dedicarsi finalmente a costruire la sua felicità terrena, anziché perseguire quella fasulla di un aldilà chimerico.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)