Visualizzazioni totali

martedì 15 febbraio 2011

L'associazione “Save The Children” pubblica una ricerca inquietante sui comportamenti dei minori nel web.

Alcune settimane fa, davanti al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il papa ha pronunciato alcune affermazioni molto gravi e pesanti sull'educazione sessuale dei giovani che hanno fatto il giro del mondo e suscitato non poco sconcerto per non dire indignazione.

“Non posso passare sotto silenzio – ha sentenziato - un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”.

Ignobile affermazione con la quale Il papa, in ottemperanza alla sua sessuofobia che deriva dai principi non derogabili (ma derogabilissimi per i preti pedofili), esige che i nostri ragazzi restino all’oscuro, non solo del significato e del senso della sessualità, ma anche di quali conseguenze potrebbero andare incontro in tempi molto più secolarizzati di una volta.

E non parliamo di quisquilie: parliamo di malattie veneree, parliamo di Aids che porta alla morte e alla nascita di bambini malati, parliamo di aborti che aumenterebbero a dismisura senza una adeguata educazione alla sessualità e all’uso dei contraccettivi. Questo si deve insegnare ai nostri giovani per rendere la loro sessualità responsabile e priva di conseguenze negative e non arroccarsi alle pseudo virtù della castità e della verginità.

Pochi giorni, fa in occasione del Safer Internet Day (8 febbraio) l'associazione Save The Children ha pubblicato una ricerca sui comportamenti sessuali dei minori nel web che rappresenta la più evidente prova dell'assurdità dell'affermazione papale.

Il rapporto Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani svela, infatti, come la Rete sia la quasi unica fonte delle informazioni sul sesso che i giovani italiani ricercano a causa della latitanza della famiglia e della scuola, e inoltre, che metà degli adolescenti invia messaggi hard e foto di nudo in Rete.

Alcuni arrivano fino ai rapporti intimi con persone conosciute solo online. I pericoli sorgono quando i minori, sprovveduti e lasciati a se stessi, condividono informazioni personali con gli sconosciuti contattatati unicamente via web. Per esempio il 32% degli intervistati ammette di consegnare senza problemi il proprio numero di cellulare a qualcuno conosciuto online, il 27% dà appuntamenti di persona e il 19% riceve immagini di persone conosciute in rete nude o seminude.

Il 17% arriva ad avere rapporti intimi dopo aver conosciuto qualcun sul web e il 13% invia immagini di sé in pose osé, pratiche che coinvolgono anche molti ragazzi tra i 12 e i 13 anni. S'inizia a inviare messaggi hard molto presto, sin dai 10 anni. Il 36% degli intervistati ha infatti cominciato tra i 10 e i 14 anni, mentre il 54% ha spedito il primo messaggio "compromettente" tra i 14 e i 15 anni.

Questa è la situazione in Italia per colpa di chi, come la scuola, la famiglia e la Chiesa nascondono la testa sotto la sabbia come gli struzzi per non vedere e per non agire.

Secondo Valerio Neri, direttore di Save The Children Italia, "è ormai evidente che la sessualità dei ragazzi si esprime e si esperimenta sempre di più attraverso le nuove tecnologie" ma "il rischio è che ciò avvenga in modo improprio, dove le emozioni sono sempre più sganciate dalla fisicità e dove la sessualità è solo sesso, sperimentato con modalità e tempi inadeguati, agito, ad esempio, in età precoce o con adulti".

Parole gravissime ma per il nostro Paese solo voci nel deserto.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)