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venerdì 18 febbraio 2011

Il Veneto sempre più teocon e fascio-leghista

Il Veneto, da sempre la Vandea d'Italia, da quando Zaia lo sta governando è diventato una specie di laboratorio cripto-fascio-leghista in cui sperimentare politiche reazionarie all’interno di un’enclave sempre più isolata dal resto d’Italia.

L’ ultimo brillante esempio è la richiesta dell'assessore regionale Elena Donazzan di rimuovere dalle biblioteche  venete i libri di autori firmatari dell’appello pro Cesare Battisti, tra i quali Saviano, Scarpa, Wu Ming, Pennac. Una palese violazione dei più elementari principi democratici di libertà.

Questo assessore sempre più a destra della destra, è recentemente assurta alle cronache quando, verso la fine di novembre, durante una seduta del consiglio regionale sulla legge a sostegno degli studi sull’antifascismo e sulla Resistenza, da essa avversati, ha affermato, tra lo sconcerto di molti, che «Sotto la bandiera dell’antifascismo militante sono caduti Marco Biagi e Sergio D’Antona…».

Quello dell’antifascismo militante, del resto, è uno dei temi preferiti dall’assessora. Nel numero di Stile Italiano (rivista della Giovane Italia, associazione giovanile del Pdl) del dicembre 2010, la Donazzan scrive indignata:

“Nell’aula del Consiglio Regionale si è consumata una brutta pagina per la nostra storia politica, ma forse e senza esagerare per la storia politica dell’Italia. È passata una legge che sancisce che l’antifascismo e la Resistenza sono i valori di riferimento che vanno valorizzati in termini di patrimonio storico e cultuale [sic]”.

Per lei,dunque, una repubblica democratica nata dall'opposizione ad un regime dittatoriale è un obbrobrio. Per quanto riguarda il versante “Dio”, anche in questo campo l’assessora non ha deluso il più sordido clericalismo veneto proponendo, due anni fa, l’ora obbligatoria di religione nelle scuole venete, insieme all’inserimento coatto di materie quali Storia del territorio e Cultura del lavoro.

E, più recentemente, ha cercato di approntare a tutti gli alunni degli elementari una copia della Bibbia (a spese della Regione, naturalmente). Se almeno avesse leggiucchiato la Bibbia qua e là, avrebbe potuto vietare i libri di chi ha “firmato per l’assassino” pur senza aver commesso nessun omicidio, per poi far distribuire gratis ai minori un libro dove il suo stesso autore, Jahvè, si vanta di essere il mandante di migliaia di omicidi eseguiti dal suo popolo eletto contro chi non lo adorava ?

Forse che è convinta che la Bibbia sia una raccolta di fiabe? O, forse, ignora la cosa più importante, che cioè la nostra Santa Chiesa (nella sua immensa saggezza o furbizia) ha tenuto la Bibbia all'indice per molti secoli, temendo che la sua lettera scandalizzasse i credenti?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)