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martedì 15 febbraio 2011

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 3

Questi sono alcuni dei conflitti che invadono ogni giorno i nostri telegiornali e che evidenziano il sotterraneo scontro tra le varie credenze religiose che può sfociare in ogni momento in attacchi terroristici, come quelli al World Trade Center di New York, a Londra, a Madrid e a Mumbai.

Perché? Perché la visione fondamentale del mondo imposta da alcune di queste religioni, non solo è incompatibile e inconciliabile con le altre, ma ne presuppone l'annientamento.

Quale visione del mondo viene prescritta a tutti i musulmani dal Corano e dagli hadith che narrano la parola e le gesta del Profeta Maometto? Un mondo interamente e pesantemente dominato dall'ossessione religiosa, nel quale si annuncia che gli infedeli (cioè l'intero Occidente e gran parte dell'Asia) si dovranno sottomettere all'Islam oppure venir sterminati.

Mullah, iman e ayatollah, fanatici e sanguinari, dalle loro moschee eccitano ogni giorno le folle islamiche ad odiare e distruggere l'Occidente infedele, non accettando nessun compromesso coi nemici di dio e col liberalismo occidentale.

Solo la restaurazione dell'antico califfato musulmano, conforme ai fasti del VII secolo, con tutta l'umanità sottomessa ad Allah, potrà por fine ai loro incitamenti alla jihad, la guerra santa imposta dal Corano per la conquista del mondo.

Tutti i musulmani, non solo i più fanatici e integralisti, ma anche i più moderati, in cuor loro aspirano fortemente a questo sogno e sono pronti, in preda alla metafisica del martirio, a morire seminando terrore e morte tra gli infedeli, per attuarlo.

Quando l'11 settembre 2001 il World Trade Center di New York è stato distrutto, tutto il mondo musulmano, anche quello che vive in occidente, ha gioito per lo smacco subito dagli odiati americani, e ha avuto la certezza che i kamikaze assassini, in premio del loro martirio, siedono già alla destra di Allah, nel paradiso dalle mille delizie. La strage di migliaia di innocenti è stata ritenuta da loro una grande impresa di fede.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)