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mercoledì 18 maggio 2011

I cittadini di Zurigo respingono quasi all'unanimità l'abrogazione del suicidio assistito

Pesante disfatta per gli integralisti cristiani (sempre accaniti nemici di ogni libertà civile e umana) rappresentati dall’Unione democratica federale e dal Partito evangelico, due partiti conservatori, che hanno chiamato i cittadini di Zurigo a esprimersi sul suicidio assistito.

La richiesta di restringere l’accesso alla pratica ai soli residenti è stata respinta dal 78% dei votanti, mentre l’85% ha detto no alla richiesta di abolire il ricorso al suicidio assistito.

Mentre in Italia fra pochi giorni i seguaci del Grande Torturatore Torquemada agli ordini dei gerarchi vaticani imporranno per legge la Tortura Obblligatoria di Fine Vita, gli svizzeri ci danno una dimostrazione tangibile del loro amore per la libertà e dignità umana.

Ma loro se lo possono permettere perché non hanno il Vaticano in casa e una classe politica come la nostra, pagata da noi per legiferare contro di noi, cioè contro il volere della stragrande maggioranza degli italiani.

I veri nemici della laicità nel nostro Paese sono i politicanti, che a caccia di voti sarebbero pronti anche ad introdurre la sharia. Unica speranza per noi italiani la possibilità di andare in Svizzera per sfuggire ai tormenti fisici e morali cui ci riducono certe malattie. Ma sfuggiranno solo quelli che se lo potranno permettere, mentre gli altri resteranno qui, in un letto di ospedale con aghi, sondini, cateteri e intubati da tutte le parti, per soddisfare il sadismo dei nostri capi religiosi.

I quali, non potendo comandare alle nostre anime, impongono ai nostri politicanti succubi una Legge che stabilisce di fatto la loro proprietà sui nostri corpi.

Secondo le cifre fornite dall'associazione Dignitas, che in Svizzera assiste cittadini stranieri candidati all'eutanasia, nel 2010 sono state 1.138 le persone giunte dall'estero decise a farla finita: 592 dalla Germania, 118 dalla Svizzera, 102 dalla Francia, 18 dagli Stati Uniti e 16 dalla Spagna. Nell'elenco non mancano gli italiani, circa una trentina.

Tutti costoro si sono rivolti alla Dignitas di Zurigo o alla ExInternazional di Berna, le due associazioni che praticano l'eutanasia. Le sofferenze per chi sceglie il suicidio assistito in Svizzera, sono ridotte al minimo, afferma Emilio Coveri, presidente di Exit Italia.

"Il posto è confortevole, si sta con i propri cari, si ha il conforto dei medici e dei volontari. Si prendono due pasticche anti-vomito. Dopo 10 minuti, se si è ancora convinti, viene somministrato un composto chimico contenente un barbiturico e un sonnifero potentissimo che addormenta profondamente. Impiega 3 minuti a far chiudere gli occhi, nei successivi 5 sopraggiunge l'arresto cardiaco. Non si prova alcun dolore naturalmente. Il tutto spendendo non più di 3.000 euro (cremazione compresa), meno di un funerale nel nostro Paese".

Oltre il turismo estero coatto per la fecondazione assistita e per il divorzio breve, gli italiani con la legge Calabrò dovranno sobbarcarsi anche quello per la buona morte. I più fortunati, naturalmente!

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)