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venerdì 20 maggio 2011

Un libro del vescovo emerito Girolamo Grillo sulla Madonna di Civitavecchia

Monsignor Girolamo Grillo, vescovo emerito di Civitavecchia e Tarquinia, ha presentato a Roma il suo libro «La vera storia di un doloroso dramma d'amore», edizioni Shalom, che narra molti episodi, mai resi pubblici prima, riguardanti le lacrimazioni della Madonna di Civitavecchia.

Il prelato racconta che, fortemente scettico inizialmente sulla veridicità di queste lacrimazioni, dovette subire animate discussioni con il cardinal Angelo Sodano che lo esortava, a nome del papa, a crederle.

Finché il 15 marzo 1995, dopo aver assistito ad una lacrimazione avvenuta sotto i suoi occhi, cambiò opinione e da scettico impenitente, quale era prima, divenne assoluto credente e fu preso per pazzo.

Si ripropone qui il tema delle Madonne-patacca, più volte accennato in questo blog. Va precisato che le lacrime di sangue che colavano dagli occhi della statuetta della Madonna di Civitavecchia, acquistata a Mejugorje, risultarono essere di sangue maschile. Ciò a dimostrazione che si trattava di una bufala, a meno che la Madonna non avesse cambiato sesso.

A seguito della denuncia del Codacons, il proprietario della statua si rifiutò di sottoporsi all’esame del DNA per un confronto. Nonostante questo, ci fu la costruzione di un santuario con ricco seguito di pellegrinaggi e business annessi e connessi.

Contro i facili creduloni di simili prodigi, nel maggio 1999,alla Radio Vaticana, il gesuita Josè Maria Pilon, parapsicologo, ha spiegato che tutti i casi di Madonne piangenti "alla fine si sono dimostrati falsi, cioè provocati artificialmente".

Va ricordato che le statue piangenti non sono una invenzione prettamente cristiana. Nell'antica Roma, in determinate occasioni, si facevano piangere le statue di Giunone e di Minerva e in India piangono tuttora le statue della dea Laksmi e quella della dea Parvati.

Ai tempi della Russia comunista e atea, a Leningrado, presso il Museo di Storia delle Religioni (Ex Cattedrale di Kazan - Nevskij Prospekt), era possibile far piangere alcune Madonne, dipinte su icone, introducendo nell'apposita fessura, un monetina da 10 copeki. Naturalmente allo scopo di irridere la credulità dei bigotti.

Ma tutto ciò non serve a niente per i madonnari incorreggibili. Uno dei quali era appunto papa Wojtyla, che sbavava per ogni possibile Madonna. Ce lo conferma monsignor Girolamo Grillo raccontandoci nel suo libro che Giovanni Paolo II volle che la Madonnina di Civitavecchia fosse portata nel suo appartamento in Vaticano per poter pregare a lungo davanti alla statuina (che contravvenendo alle aspettative del papa si guardò bene dal lacrimare).

In precedenza, lo stesso papa, in abiti borghesi, si era recato nella piccola Chiesa del Pantano, dove l'effigie era conservata, per raccogliersi in preghiera. Più madonnaro incallito di così!

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)