Visualizzazioni totali

sabato 14 maggio 2011

Nell’ultima udienza generale, i soliti, vertiginosi salti poco logici di papa Benedetto XVI

Nell’ultima udienza generale papa Benedetto XVI ha pescato alla rinfusa tra le parole mettendo insieme non poche affermazioni indimostrate e talora contraddittorie.

In un’epoca in cui sono “evidenti i segni del secolarismo” e dove “Dio sembra sparito dall’orizzonte di varie persone” si notano, ha sostenuto il papa, “molti segni che ci indicano un risveglio del senso religioso”.

Dove sono questi segni? Non ha saputo elencarne uno. Si riferiva forse alla sua Germania, che ad inizio novecento aveva il 60% di protestanti e il 40% di cattolici, oggi 30 e 30 con un 40% che non appartiene più a nessuna Chiesa? O alla diocesi di Monaco e Frisinga, in cui è nato, dove i cattolici sono precipitati al 53% circa?

“E’ fallita la previsione di chi, dall’epoca dell’Illuminismo, preannunciava la scomparsa delle religioni ed esaltava una ragione assoluta, staccata dalla fede”, ha continuato Benedetto XVI.

Come può conciliare quest'affermazione col riconoscimento, fatto pochi minuti prima, degli “evidenti i segni del secolarismo” e che “Dio sembra sparito dall’orizzonte di varie persone”, causati proprio dall'Illuminismo? E come non riconoscere gli enormi e molteplici contributi che l’Illuminismo ha dato al progresso delle conoscenze e delle scienze, allo sviluppo economico e, soprattutto, alla conquista delle libertà democratiche nel mondo occidentale, come nessun altra corrente di pensiero era riuscita a fare prima?

“L’uomo è per sua natura religioso”, ha continuato Ratzinger, dimenticando di dire che veniamo battezzati quando siamo ancora in fasce per cui veniamo indottrinati a credere ciecamente senza poter sviluppare un ben che minimo senso critico. Altro che istinto naturale, la religione è una coercizione culturale oppressiva.

E, infine, a conclusione, il papa ha dichiarato che l’uomo “non può trovare in se stesso, nel progresso, nella scienza empirica” la risposta alle domande sul “senso profondo della realtà”.

Come a dire che solo ricorrendo alla irrazionale e cieca credenza nelle favole indimostrate della religione, l'uomo trova la spiegazione dei valori più profondi della sua esistenza. e non, invece, nelle risorse immense della sua razionalità e umanità

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)