Visualizzazioni totali

martedì 24 maggio 2011

Prospettiva cristiana e sapere scientifico, secondo papa Ratzinger.

La connessione tra fede e cultura, «grandezze indissolubilmente connesse», è stata il tema centrale del discorso che Benedetto XVI ha rivolto, l'altro giorno, nell'Aula Paolo VI, agli oltre cinquemila tra dirigenti, docenti e studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, giunti in pellegrinaggio dal Papa per i 90 anni dell'Ateneo.

«La prospettiva cristiana non si contrappone al sapere scientifico e alle conquiste dell'ingegno umano»: anzi, al contrario, «considera la fede quale orizzonte di senso, via alla verità piena, guida di autentico sviluppo», ha poi aggiunto. Dunque papa Ratzinger non vuole arrendersi e finge di non capire che la scienza porta inevitabilmente a posizioni inconciliabili tra credenti e non credenti.

Le religioni rivelate, da cui derivano tutte le fedi, discendono da antiche favole scritte quando l'umanità era priva di ogni nozione scientifica, e di fronte ai misteri della natura sono state costrette a ricorrere al mito o alla superstizione.

Col progredire della scienza, però, molte verità rivelate si sono state dimostrate false e allora i capi religiosi, dopo aver proclamato la fede superiore ad ogni scienza, per secoli hanno tentato di mettere quest'ultima sotto controllo in ogni modo, arrivando al punto di mandare al rogo alcuni suoi cultori.

Oggi, che la scienza avanza in modo talmente rapido, che la mente umana non riesce quasi a seguirla, e sforna scoperte che ci consentono di ampliare di continuo la nostra conoscenza, i capi religiosi si trovano sempre più a disagio e, con mirabili contorsioni teologiche, che rasentano talvolta l'assurdo, tentano disperatamente di conciliare fede e scienza, fingendo di ignorare che la prima discende da una favola indimostrata e la seconda, invece, nasce dall'osservazione razionale e quindi poggia sulla dimostrazione oggettiva.

Tanto per cominciare, Dio, per la scienza, non esiste, non solo perché nessuno l'ha mai visto, ma perché non c'è alcuna prova oggettiva della sua esistenza e viene considerato un'ipotesi inutile, cioè un'inutile proiezione mentale dell'uomo. Ma tutta la scienza è la negazione della fede.

L'evoluzionismo, che dimostra la vera origine della vita nel nostro pianeta e quindi anche quella dell'uomo, riduce in cenere i primi libri della Genesi e sconfessa sia la creazione di Adamo ed Eva, sia la colpa originale da loro commessa che, assieme alla redenzione riparatrice, è il fondamento di tutto il cristianesimo.

Vi sembra che tutto questo possa conciliarsi con la fede? È la scienza, dunque, la vera nemica delle favole religiose.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)