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lunedì 23 maggio 2011

Il dio cristiano (La “mala” religione) 84

Secondo la Bibbia, Jahvè castigava il suo popolo, quando ricadeva nell'idolatria o violava la Legge, infliggendogli calamità di ogni genere: guerre, schiavitù, invasioni, malattie e morte.

Il dio cristiano, inventato da Paolo ed ereditato dalla Chiesa, non entra nelle vicende terrene, con premi o punizioni, ma interviene solo dopo la morte dell'individuo per giudicare il suo operato. In caso positivo, lo premia col paradiso; in caso negativo con le pene eterne dell'inferno.

Il castigo dell'inferno non ammette redenzione ed è la forma più spietata di punizione divina mai immaginata da nessun'altra religione. Talmente spietata che per molti credenti è ritenuta "un assurdo morale" e rappresenta la negazione di dio stesso in quanto gli attribuisce sentimenti di odio e di vendetta, assolutamente inammissibili in un Essere Supremo, considerato sommamente giusto e misericordioso e che sempre ama, perdona e riconcilia.

Un dio giudice inappellabile nega quindi categoricamente che “dio sia un Padre infinitamente buono e misericordioso", come predicano i Vangeli, e contrasta col Gesù evangelico che invitava i suoi discepoli a perdonare settanta volte sette, cioè sempre.

Da quanto sopra esposto risulterà lapalissiano a chiunque usi un briciolo di razionalità che sia il dio biblico che quello cristiano sono stati creati dall'uomo a sua immagine e somiglianza, cioè con tutte le meschinità e le bassezza della nostra specie.

Come è possibile, altrimenti, giustificare il comportamento violento, geloso, vendicativo, tirannico e intollerante di Jahvè e la spietata condanna al castigo eterno del nostro dio trino?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)