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sabato 28 maggio 2011

Il professor Gerald Steinacher, ricercatore all’ Università di Harvard, getta una nuova luce sulla fuga dei criminali di guerra nazisti.

È notorio a tutti che migliaia di criminali nazisti, che si erano macchiati dei più efferati delitti contro l'umanità, non solo non hanno pagato per quanto commesso, ma sono stati aiutati a fuggire all'estero da personaggi o Istituzioni insospettabili.

Una nuova luce sull'argomento ci arriva dal professor Gerald Steinacher, ricercatore all’Università di Harvard, al quale è stato dato accesso a migliaia di documenti del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) che dimostrano come e perché gli assassini di massa come Adolf Eichmann, Josef Mengele e Klaus Barbie e migliaia di altri, sono riusciti a sfuggire alla cattura da parte degli alleati.

Confrontando le liste dei criminali di guerra ricercati coi documenti di viaggio rilasciati, Steinacher nel suo libro “Nazis on the run: How Hilter’s henchmen fled justice”, sottolinea come furono soprattutto il Vaticano e la Croce Rossa internazionale a consentire la fuga in massa dei criminali nazisti in Spagna (allora governata da Franco), in Argentina ed in altri Paesi sud americani e perfino nel Medio Orente arabo.

La CICR ha rifiutato di commentare direttamente gli accertamenti del professor Steinacher. Tuttavia, l’organizzazione ha dichiarato sul proprio sito: “La CICR ha già deplorato il fatto che Eichmann e altri criminali nazisti hanno abusato dei suoi documenti di viaggio per nascondere le loro tracce e coprire la propria fuga”.

Il Vaticano si è arroccato nel silenzio più assoluto . Ma c'è un fatto, tenuto all'oscuro e di cui nessuno parla, ma estremamente significativo, che getta una luce sinistra sulla Santa Sede. Esiste in Germania una cittadina chiamata Bad Arolsen nella quale sono custoditi 50 milioni di documenti riguardanti i 17,5 milioni di vittime dell'Olocausto.

Carte, filmati, libretti, schede e documenti vari ricavati dagli archivi della Gestapo, dai ghetti dell'Europa Centrale e dai campi di concentramento nazisti sulla fine dei deportati in Germania.

MA ANCHE I FASCICOLI RIGUARDANTI LA FUGA DEI CRIMINALI DI GUERRA NAZISTI E LE CONNIVENZE CHE IN MOLTI CASI LA AGEVOLARONO.

Questa enorme massa di documenti, diligentemente catalogati e custoditi, attende da molti anni di essere aperta al pubblico, cioè di essere messa a disposizione dei discendenti delle vittime nonché degli storici che vogliono ricostruire gli avvenimenti dell'Olocausto.

Ma c'è uno Stato che, esercitando il diritto di veto, ostacola la pubblicazione di questi documenti, suscitando la disapprovazione e l'irritazione dei governi interessati, soprattutto degli Usa.

Ebbene questo Stato è l'Italia. Perché? Secondo l'opinione di uno storico cacciatore di criminali nazisti Efraim Zuroff, sarebbe la Santa Sede a far pressioni sull'Italia ad opporsi all'apertura degli archivi per coprire i nomi di quegli ecclesiastici, spesso di alto rango, che si resero complici della fuga dei nazisti e di collaborazione con questi.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)