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martedì 17 maggio 2011

Le fonti del cristianesimo (La “mala” religione) 79

Ultima considerazione importante: i Vangeli danno la netta sensazione di non rivolgersi agli ebrei ma ai pagani. Anche in questo caso basti, come esemplificazione, l’istituzione dell’eucaristia, che, come abbiamo visto in precedenza, fu inventata da Paolo adottando un rito misterico, molto diffuso e praticato nei culti pagani teofagici, ma orrendamente sacrilego e blasfemo per gli ebrei.

Nonostante quanto abbiamo detto, ci sono molti studiosi cattolici che si ostinano ad attribuire, almeno due Vangeli, agli apostoli. Mi riferisco soprattutto al Vangelo di Giovanni, ritenuto l’apostolo omonimo.

A parte le considerazioni fatte sopra sulla povertà intellettuale degli apostoli, che nel caso di Giovanni striderebbero ancor più, tenendo conto che il suo Vangelo presuppone, oltre che una conoscenza letteraria del greco, anche una cultura approfondita della filosofia ellenistica del Logos, c’è da tener presente un altro aspetto: Giovanni avrebbe dovuto scrivere questo Vangelo verso i novant’anni, la qual cosa non sembra tanto probabile.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)