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giovedì 26 maggio 2011

La Chiesa (La “mala” religione) 87

Erano eletti dal popolo e fino al 483 anche i vescovi di Roma vennero eletti dai fedeli romani.Una carica così importante suscitava sempre enormi e smodati appetiti per cui alla morte di un vescovo, l’elezione del successore spesso avveniva tra risse furibonde, come ci racconta Gregorio di Nazianzio, Padre della Chiesa.

Nel 366, quando i due candidati Damaso e Ursino si contesero il trono episcopale della Città Eterna, i partigiani delle due fazioni si massacrarono crudelmente all’interno delle chiese, disseminandole di centotrentasette cadaveri.

Ci furono anche seggi episcopali ereditari. Policrates di Efeso fu l’ottavo vescovo nella sua famiglia1 Infatti allora i vescovi, come i presbiteri, erano sposati.

Nel corso del IV secolo, le comunità cristiane diventarono più numerose e più ampie e s'accrebbe di pari passo la necessità di una più articolata gerarchia ecclesiastica.

La carica di vescovo diventò sempre più importante e progressivamente fu sottratta al suffragium plebis, l’antico diritto di voto dei laici. Il vescovo venne nominato dall’alto o cooptato da altri vescovi, e al posto dei diritti elettorali ai laici fu concesso quello dell’assenso a cose avvenute.

Non fu più concesso ai laici di chiamare gli ecclesiastici di più alto grado col nome di “Fratelli” ma con quello di “Signori”, e il vescovo col titolo di “Santo Padre”.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)