Recentemente
Raymond Lahey, vescovo cattolico della diocesi di Antigonish in
Canada, è stato condannato a 15 mesi di carcere dopo che nel suo pc
erano stati scoperti centinaia di immagini e video pedopornografici.
La
scoperta è avvenuta durante un controllo nel suo pc portatile
all’aeroporto di Ottawa. Il prelato, che ha 71 anni, ha ammesso il
reato nel maggio del 2011, parlando di una
vera e propria sua “dipendenza” da
porno-pedofilia. Lahey ha chiesto al Vaticano di essere ridotto allo
stato laicale ma il Vaticano, nonostante la condanna al carcere e
l'esplicita sua ammissione di colpevolezza, non si è ancora
pronunciato.
Ma
il prelato dovrà forse rispondere di altri reati in quanto viene
accusato anche di abusi sessuali. Un uomo, Roger Touchette, denuncia
di essere stato da lui violentato all’età di 11 anni in una
macchina parcheggiata nei dintorni dalla cattedrale di Notre Dame ad
Ottawa. Anche altre persone, ospiti in un orfanotrofio negli anni
Ottanta, sostengono di aver subito abusi da Lahey quando questi era
ancora prete.
È
significativo il fatto che l’orfanotrofio in questione sia stato
chiuso nel 1990, dopo che erano stati scoperti casi di violenze
sistematiche. Poco prima del suo arresto, il vescovo Lahey aveva
proclamato in tv che la diocesi avrebbe risarcito le vittime di abusi
sessuali da parte del clero.
Finora
le accuse di abusi sessuali riguardavano soprattutto i sacerdoti ma
recentemente sono emerse anche accuse infamanti per alcuni vescovi e
cardinali. Il che significa che la corruzione nella Chiesa cattolica
è molto più vasta di quanto si pensasse.
In
molti Paesi europei, ma non ancora in Italia, gli scandali sessuali
degli ecclesiastici hanno spinto molti fedeli ad abbandonare la
fede. L'emoraggia riguarda soprattutto la Germania e la
cattolicissima Austria.
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