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martedì 24 gennaio 2012

Radio Padania libera chiede l'aiuto delle Madonne patacca per ottenere il riconoscimento della Padania.


Ricordate quando il senatùr voleva prendere i vescovoni a calci nel deretano per la loro collusione con gli emigranti e perché criticavano il razzismo della lega? Acqua passata!

Da quando è calato stabilmente nella Roma ladrona e si è, con Berlusconi, assuefatto all'incenso del Cupolone, il leader leghista, dimentico del dio Po, si è trasformato in un perfetto oscurantista pronto ad accontentare in tutto il Vaticano, negando i più elementari diritti civili agli italiani, imponendo a randellate il crocifisso nei luoghi pubblici e auspicando le radici europee, ovviamente cristiane.

I leghisti sull'esempio del loro capo hanno preso a bofonchiare litanie schizofreniche e debordanti e a proporre pellegrinaggi ai santuari delle Madonne patacca, superando in pietismo i democristiani della prima repubblica.

Durante il periodo natalizio l’emittente Radio Padania Libera, ben nota per le sua alta levatura culturale, ha dedicato uno speciale sul viaggio di una sua delegazione al santuario di Lourdes per chiedere alla Madonna un sostegno ‘dall’alto’ per il riconoscimento della Padania.

Ho ascoltato le registrazioni postate sul blog di Daniele Sensi e mi son fatto delle belle risate. Il cronista Andrea Rognoni, già noto per prodezze di stampo integralista in passato, ha detto che la Vergine “non sta a guardare in faccia soltanto agli Stati nazione, alle proterve realtà raffigurate dalle capitali effettive riconosciute da Strasburgo e Bruxelles”. Ma, ha assicurato, “in qualche modo rivolge il suo sguardo pietoso anche verso la Padania”. (E come no, data la levatura di un Bossi, un Calderoli, un Castelli, un Borghezio, un Salvini e un Trota?)

Non è mancato l’attacco a Roma ladrona “una città diventata ormai figlia di Satana per tantissimi motivi”. Ecco perché i padanisti” devono rivolgersi a Lourdes. Durante la trasmissione è giunta la telefonata di una esponente dell’associazione Umanitaria Padana che aveva fatto parte di una delegazione partita per Medjugorie, a sostegno della ‘padanità’.

Questa esponente non ha mancato di rispolverare una delle tante apparizioni in terra orobica: quella della Madonna delle Ghiaie , avvenuta in una frazioncina posta su una delle rive del fiume Brembo, nella provincia di Bergamo nel 1944. La Vergine apparve alla bambina “parlando in bergamasco”, la qual cosa ha fatto andare in solluchero Radio padania.

Sono rimasto colpito, durante l'ascolto della registrazione, dal fatto che i dirigenti della lega non riescano ad avvertire il senso di ridicolo di certi loro comportamenti, ma soprattutto di come le autorità cattoliche preferiscano chiudersi nel silenzio consenziente, nonostante l'evidente strumentalizzazione della religione, per non perdere i loro privilegi economici e la possibilità di imporre, per mezzo del braccio secolare (Berlusconi e Bossi), i loro valori non derogabili, cioè le parti più infondate e bischere della morale cattolica, a tutti gli italiani, anche se la maggior parte di essi li disattende o li rifiuta.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)