Visualizzazioni totali

domenica 15 gennaio 2012

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 100

 Poco prima del tramonto Berice avvertì Giuda che un giovane, male in arnese, chiedeva di vederlo. Piuttosto contrariato, le rispose di mandarlo via. Ma lui insistette, dicendo che era stato mandato da Rufo. Giuda intuì che era un copista e lo fece subito passare. Si trovava veramente in uno stato pietoso, con una tunica sporca e strappata e i calzari maleodoranti. Dava l'idea di essere denutrito e di aver vissuto all'addiaccio. Il giovane si presentò come Diodoro di Pergamo.

Leggendo sul volto di Giuda una forte perplessità riguardo alle sue condizioni, raccontò brevemente la sua storia. Disse di aver appreso la scrittura in tenerissima età da suo padre copista. Durante un recente pellegrinaggio ad Efeso, al tempio del Dio Eracle, si era innamorato della figlia di un sacerdote e aveva iniziato con lei una relazione amorosa.

Accusato di averla messa incinta, secondo lui ingiustamente perché la ragazza non era vergine e dava l'idea di trescare con altri, sotto le minacce aveva dovuto promettere al padre di sposarla e di entrare al servizio del tempio come addetto alla vendita della carne delle vittime sacrificate.

Di fronte a quella prospettiva, per lui terrificante - oltretutto aborriva il sangue - aveva deciso la fuga e, dopo svariate peripezie, era giunto a Damasco. Appena era arrivata alle sue orecchie la richiesta di un copista, si era subito presentato da Rufo, che dopo un breve esame, lo aveva spedito da lui.


Giuda all'inizio fu molto perplesso ma Davide, che aveva colto la personalità del giovane, lo convinse a metterlo alla prova. Quando, dopo un bagno caldo, si presentò tutto rimesso a puntino, era irriconoscibile avendo assunto l'aspetto di un giovane bello e raffinato.

Fu alloggiato in una delle stanzette per la servitù. L'indomani superò brillantemente la prova, suscitando l'entusiasmo di Giuda e di Davide. Sebbene non conoscesse il demotico, maneggiava il greco e il latino alla perfezione. Non tardarono ad arrivare i primi clienti e in breve fu chiaro che era necessario un altro copista per far fronte a tutte le richieste. In attesa di trovarlo Giuda e Davide dovettero adattarsi a passare qualche ora del giorno in copisteria.

Giuda e Davide si adattarono subito al clima aperto e raffinato di Damasco e dimenticarono, in fretta, i drammatici avvenimenti trascorsi in Palestina. Ma a pranzo e a cena spesso richiamavano qualche avvenimento particolare. Il quesito, però, che sempre si ponevano, senza trovare una risposta, era il motivo che aveva indotto Maddalena a far sparire il cadavere di Gesù.

Intanto Rufo prospettava a Giuda, con una certa insistenza, di dare inizio ad un affare grandioso: rifornire di tende di cuoio la Legione di Siria. Allo scopo aveva preso contatto con un giovane ebreo di Tarso, di nome Paolo, la cui famiglia da decenni lavorava nel ramo e aveva acquisito per questo il privilegio di godere della cittadinanza romana.

Era appena partito per Gerusalemme per trattare coi grandi sacerdoti l'acquisto di circa ventimila pelli di pecora e di capra, frutto dei sacrifici nel Tempio durante l'ultima festa pasquale. Sarebbe stato di ritorno di lì a qualche giorno e glielo avrebbe presentato. Giuda si disse disposto a conoscerlo ma poco propenso ad entrare nell'affare, parendogli troppo grande e impegnativo. Gli bastava la copisteria che lo gratificava sotto il profilo intellettuale.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)