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lunedì 23 gennaio 2012

I fratelli di Gesù (“L'invenzione del cristianesimo”) 19


Ecco altre importanti testimonianze sui fratelli di Gesù. "Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano»" (Marco 3,31-32).
"Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi?" (Mattteo 13,55).

"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui" (Atti 1,14).

"Solo tre anni dopo andai a Gerusalemme per conoscere Pietro e non vidi nessuno degli altri apostoli, ad eccezione di Giacomo, il fratello del Signore..." (Paolo in Galati 1,18-19).
Poi abbiamo la testimonianza di Eusebio di Cesarea, uno dei più autorevoli Padri della Chiesa: "In quel tempo visse Giacomo, detto fratello del Signore, poiché anch'egli era chiamato figlio di Giuseppe, e Giuseppe era padre del Cristo" (Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica II,1-2, Rusconi, Milano 1979).

"Della famiglia del Signore restavano ancora i nipoti di Giuda, detto fratello di lui (Gesù) secondo la carne, i quali furono denunciati come appartenenti alla stirpe di David. L'evocatus li condusse davanti a Domiziano Cesare (figlio di Vespasiano, imperatore dal 81 al 96 d. C.) poiché, come Erode, anch'egli temeva la venuta del Messia." (Ibidem III, 20).

Queste testimonianze di Eusebio di Cesarea ci forniscono quattro informazioni importantissime. Con la prima " e Giuseppe era padre del Cristo", egli non mostra di conoscere l'Annunciazione, riportata nei Vangeli di Matteo e di Luca, perché non era ancora stata inventata e inserita in essi al suo tempo. Con la seconda, che Giuda era fratello carnale di Gesù e quindi Gesù aveva i fratelli decritti nei Vangeli. Con la terza, che costoro e i loro discendenti, dopo la morte di Gesù, continuarono a perseguire la medesima causa dinastica, per la quale furono perseguitati dai romani. Infine, con la quarta, che se Gesù aveva dei fratelli carnali, Maria non era affatto vergine.

A questo punto torna utile ribadire che nei testi greci, sopra citati, il termine usato è "adelfos", che inequivocabilmente significa "fratello carnale" e non cugino.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)