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venerdì 27 gennaio 2012

I collegamenti di Gesù con la dottrina essena (“L'invenzione del cristianesimo”) 23


I collegamenti di Gesù con la dottrina essena, che egli verosimilmente apprese durante il suo lungo soggiorno a Qumran, sono chiarissimi e fuori d'ogni dubbio. Ma dove si stabilisce una correlazione assoluta tra Gesù e gli esseni è nel messianismo escatologico (cioè nell'attesa di un mutamento radicale che eliminasse tutti i mali della Terra) e nelle pesanti rampogne di Gesù contro i poteri corrotti della società giudaica (sacerdoti, scribi e farisei) e nelle frequenti invettive nei loro confronti: "Guai a voi..".

Singolare a questo proposito è il fatto che Gesù, così implacabile con le classi dominanti, mai abbia sollevato la più labile critica ai seguaci della setta essena e ancor meno a zeloti e sicari che insanguinavano allora le strade d'Israele. Per un pacifista, che predicava di offrire l'altra guancia, ciò risulta piuttosto strano.

Il collegamento tra Gesù e i suoi seguaci con la corrente esseno-zelota, evidenziata dai riferimenti elencati sopra, viene pienamente confermata anche dall'identità dei primi giudei cristiani della Chiesa di Gerusalemme (di cui si parlerà a lungo nella seconda parte del presente libro) con la comunità qumraniana, come sostiene uno dei più importanti studiosi dei Manoscritti del Mar Morto, il professor R. Eisenman.

Secondo lui infatti: esseni, zeloti, nazirei (i primissimi cristiano-giudei guidati da Giacomo, fratello del Signore e da Simon Pietro, chiamati in seguito anche ebioniti), erano in pratica la stessa cosa.

Infatti, dopo la distruzione della Palestina nel 70 d.C., i cristiano-giudei superstiti sopravvissero nella setta degli ebioniti, i quali - secondo i Padri della Chiesa: Epifanio, Ireneo ed Eusebio di Cesarea - riconoscevano solo il Vangelo degli Ebrei, nella sua versione originale in ebraico, ancora legato al messianismo esseno di Gesù, e molto diverso dai Vangeli canonici. Questa loro posizione fu considerata eretica dai Padri della Chiesa, nonostante che tra di loro ci fossero i discendenti di Gesù e dei suoi fratelli, conosciuti col nome di "Desposyni". 

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)