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venerdì 13 gennaio 2012

Secondo don Verzè per la quasi totalità dei preti (ma anche di molti vescovi) il celibato è solo una finzione.


Don Verzé, il prete-menager recentemente scomparso, conosceva molto bene sia i suoi colleghi ecclesiastici, sia il Vaticano, col quale aveva avuto molti screzi, e senza peli sulla lingua alcuni anni fa aveva sentenziato nei suoi libri e nelle sue interviste che il Vaticano puzzava di sodoma e di arroganza e che il celibato dei preti era soltanto una finzione.

 I recenti e sempre più emergenti scandali sessuali che scuotono la Chiesa sia nel campo della pedofilia, sia in quello dell'omosessualità e delle relazioni sessuali con l'altro sesso, con annessi molti casi di figliolanza, hanno confermato appieno le dichiarazioni provocatorie del creatore del San Raffaele.

 È di pochi giorni fa l'ultimo scandalo eclatante. La diocesi di Los Angeles, ha annunciato che il suo vescovo ausiliare, monsignor Gabino Zavala, ha confessato al Papa di avere due figli, in una udienza dello scorso dicembre. L'arcivescovo di Los Angeles, monsignor Josè H. Gomez, in una lettera diffusa ai fedeli ha confermato che mons. Zavala '' è padre di due giovani teenager che vivono con la madre in un altro Stato'' e che ha preso contatto con la madre e i figli per offrire assistenza spirituale e sostegno economico per pagare i contributi per gli studi universitari dei due ragazzi. 

 La vicenda di Zavala ha importanti precedenti, altrettanto eclatanti. Quello del brillante vescovo di Basilea, la più grande diocesi svizzera, Hansjoerg Vogel, che nel 1995, 44/enne, annunciò le sue dimissioni dichiarando la paternità imminente di una bimba, e quello dell'arcivescovo di Atlanta Eugene Marino, dimessosi dopo che venne resa pubblica la sua storia d’amore con una diacona. 

Nel maggio 1992 era esploso il caso del vescovo irlandese di Galway, Eamonn Casey, che aveva ammisso pubblicamente di avere un figlio ventenne e l'anno dopp era toccato al segretario della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, l’arcivescovo di Santa Fe Robert Sanchez, travolto dallo scandalo per aver avuto cinque amanti. 

La Santa Sede è a conoscenza di questa situazione? E come no! Alla sua Cia interna non sfugge niente. Ma interviene soltanto quando esplode lo scandalo, sennò finge di non sapere. La virtù più coltivata nei sacri palazzi è l'ipocrisia. 

E in Italia?
Le notti brave dei preti gay” descritte un anno fa nel libro di Carmelo Abbate, tra incontri sadomaso, messe blasfeme con tanto di comunione post coitum, fellationes in sacrestia, usi impropri del calice e via discorrendo da parte di non pochi sacerdoti romani hanno fatto impallidire le dissipazioni erotiche di una certa parte della classe politica nostrana.

 Ma nel mondo cattolico la casistica è ampia, le percentuali impressionanti. Negli Usa il 48% dei preti sarebbe gay; in Austria il 22% avrebbe relazioni con donne; il 41% di preti brasiliani ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali e The Guardian ha parlato di mille casi di figli di preti cattolici; in Spagna il 20% del corpo sacerdotale sarebbe costituito da preti sposati; in Italia un sondaggio di Gay.it dice che il 37% dei gay intervistati ha avuto un approccio sessuale con uomini di Chiesa. 

Nelle Missioni cattoliche sono sempre più frequenti le denunce di suore stuprate dai missionari e costrette all'aborto. I fedeli sono spesso al corrente di queste situazioni ma fingono di non vederle. Il Vaticano, come ho già accennato, le conosce perfettamente ma, finché non scoppia apertamente lo scandalo, non interviene sia perché il costume è sempre più diffuso, sia perché non saprebbe come rimpiazzare i sacerdoti costretti a lasciare, dato il rapido crollo delle vocazioni.

 Ma, ipocritamente, infierisce con sempre maggior livore contro gli omosessuali, le coppie di fatto, gli aborti e la contraccezione, tutte cose ampiamente praticate dai suoi sacerdoti e perfino da vescovi e cardinali.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)